Giunta di Corte Franca rischia la caduta, Bilancio rimandato a luglio

Oggetto del contendere una casa per anziani da 2 milioni di euro, mai discussa con i consiglieri di maggioranza.

Giunta di Corte Franca rischia la caduta, Bilancio rimandato a luglio
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Ha rischiato grosso questo pomeriggio l'Amministrazione di Corte Franca, quando uno dei consiglieri di maggioranza, Omar Plebani, ha  chiesto al sindaco Gianpietro Ferrari di sospendere il Consiglio comunale o rinviare la variazione di Bilancio.

Giunta in bilico

Il voto negativo di un solo consigliere di maggioranza non giustificherebbe la caduta di un'Amministrazione ma nel caso specifico di Corte Franca sì perché due consigliere che si erano candidate con Ferrari, Elena Bonomelli e Maddalena Proto, sono state allontanate dalla maggioranza e sono ora molto critiche con la Giunta, entrambe infatti avevano comunicato di votare contrario (come già fatto altre volte con altri punti) alla variazione di Bilancio.

L'assenza, dunque, di uno solo dei consiglieri di maggioranza può fare andare la Giunta "sotto".

L'oggetto del contendere

L'oggetto del contendere è nello specifico la creazione di un Cra (Centro residenziale per anziani, una sorta di "casa di riposo" ma per persone autosufficienti) del valore di 2 milioni di euro, per la precisione un milione e 300 mila euro del Comune e 750mila euro da privati.

Stando a quando dichiarato da Plebani però dell'opera imponente non se ne è fatto parola con i consiglieri di maggioranza.

La dichiarazione di Plebani

"Il metodo di promozione e coordinamento dell'attività politico-amministrativa tenuto negli ultimi anni dal sindaco non consente a tutti i consiglieri di maggioranza di potersi confrontare ai fini della condivisione delle scelte, impedendo di fatto lo svolgimento del proprio ruolo - ha affermato Plebani - Per quel che concerne la realizzazione del Cra, non sono state illustrate le modalità realizzative, né le opportunità del suo effettivo finanziamento, né discussa la convenienza e la sostenibilità dell'impiego del denaro di tutti i cittadini".

A seguire Plebani ha affermato che l'iter di non condivisione si era già presentato con altre opere.

Tutto rimandato

Plebani ha chiesto al sindaco di ritirare e rinviare la trattazione della variazione di Bilancio costringendolo a una scelta: o si votava e i numeri non ci sarebbero stati oppure si rimandava.

La maggioranza, compresiva di Bonomelli e Proto e Plebani, si è ritirata e dopo un'assenza di una mezzora ha deciso di rimandare la trattazione a un altro Consiglio, fissato per il 15 luglio.

Bonomelli e Proto

Le due ex consigliere di maggioranza (Bonomelli era anche assessore) avevano già ribadito, prima dell'intervento di Plebani, il loro voto sfavorevole alla variazione di Bilancio.

Dure anche le loro parole sia sulla gestione del Comune che sulla variazione stessa. Un intervento che ha riassunto l'intenzione di voto (votazione che poi non c'è stata) in questo modo: "Forse dovremmo chiederci quali sono le priorità degli abitanti di Corte Franca, ovvero, se sia più importante investire su di loro o su opere che sono secondarie rispetto alle reali esigenze della popolazione, ma che probabilmente si pensa potrebbero dare lustro a chi le esegue".

La risposta del sindaco Ferrari

Il primo cittadino come sempre non si è scomposto e dopo aver annunciato il rinvio dell'ultimo punto all'ordine del giorno, quello della variazione, ha risposto ai vari attacchi e ha contrattacato: "Noi abbiamo sempre portato avanti con coerenza il nostro impegno con i cittadini seguendo il nostro programma - ha affermato il sindaco - Voi (Bonomelli e Proto) ci accusate di aver fatto poco per i giovani e forse è vero, ma ora stiamo lavorando per trasformare le aule al piano interrato della scuola in laboratori per giovani se non votate questa variazione anche questi progetti salteranno".

L'opposizione

La posizione della minoranza è passata in secondo piano perché i loro voti contrari erano e sono scontati. Il gruppo di Prima di tutto Corte Franca non è d'accordo con il progetto anche perché il reperimento di parte dei fondi (750mila euro da privati) rimangono ignoti.

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