Bregoli: «Dov'è la concessione edilizia?»

Bregoli: «Dov'è la concessione edilizia?»
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«Nessuna telefona, nè mail da parte dell’Amministrazione Comunale». Gianluigi Bregoli infatti dichiara che nessuno dal Comune si è fatto vivo, anche solo per fare una telefonata di solidarietà. Ma anzi, qualcosa non torna, perché alla richiesta di Gianluigi Bregoli di avere la documentazione richiesta, nello specifico l’autorizzazione di agibilità depositata ancora nel 1999, necessaria per dimostrare che il bando d’asta è illegittimo, il Comune risponde che «i documenti non ci sono, eppure quella domanda era stata protocollata, ho qui tutti i documenti che lo provano. Com’è possibile che ora non ci siano più? Ho anche rimandato il resto della documentazione a tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza, e tranne i membri dell’opposizione, nessuno si è preso la briga di scaricarli, figuriamoci verificarli». Il 22 giugno scorso infatti Gianluigi Bregoli richiede la documentazione relativa all’autorizzazione edilizia, ma un mese dopo, secondo quanto gli riportano i tecnici dell’ufficio preposto, tale documento non risulta agli atti e dal Comune gli hanno consigliato di scaricarlo dal portale del sito in caso di necessità. «Oltretutto specifica Bregoli, hanno anche fatto confusione con le date del protocollo».

Nessuna risposta anche per quanto riguarda l’incontro richiesto da Bregoli per avere un’assistenza da parte del Comune. «Un aiuto a cui dice, non ho ancora ricevuto nemmeno una telefonata, anche informale da parte del sindaco Marika Legati o di chi per lui, in fin dei conti, sono sempre stato un cittadino onesto, ho sempre pagato le tasse dovute e rispettato la legge e lo provano i controlli delle autorità preposte, non capisco perché rifiutino un incontro utile a risalire all’errore e al suo responsabile». Gianluigi non molla, ha dato una vita intera per il progetto sportivo, motivato anche dal dolore per la perdita improvvisa del nipotino. Nasce da lì infatti l’idea di creare un centro sportivo dedicato ai bimbi malati, più volte accreditato e autorizzato dal Coni e dalle Federazioni sportive, proprio in virtù della nobiltà del progetto. Sono anni infatti che Gianluigi Bregoli attraverso la sua associazione sportiva raccoglie fondi e organizza iniziative a favore dei reparti pediatrici della provincia, finalizzati ad addolcire un po’ la permanenza in ospedale di molti bambini malati. «Tutti sanno, specifica Bregoli, di chi è la responsabilità di tutto questo, in paese ho ricevuto nelle ultime settimane tantissime manifestazioni di solidarietà, perché tutti i miei compaesani sono a conoscenza del responsabile di tutta questa storia, e sanno che non sono io».

Fortunatamente questa solidarietà non è mancata anche sotto il profilo lavorativo. «Nell’ultima settimana infatti sono entrate diverse persone nella mia officina che mi hanno richiesto alcuni piccoli lavoretti che mi permettono quantomeno di sopravvivere, ma non è certo quello che mi merito». Credere in un progetto significa infatti non abbandonarlo di fronte alle difficoltà. Credere così fortemente in qualcosa e trovare la forza per continuare a promuoverlo non è da tutti. Ma forse la forza sta anche lì, nella convinzione di essere «in regola», di aver sempre agito correttamente, di essere sempre stato disponibile e nobile d’animo. La certezza di avere ragione, con documenti alla mano, è senza dubbio una delle forze inspiegabili che spingono Gianluigi a continuare la sua battaglia, affinché la giustizia possa trionfare, anche in un paese piccolo come Calcinato. Forza, determinazione e onestà, sono le matrici per le nuove iniziative che Gianluigi Bregoli sta mettendo in campo per proseguire con il suo progetto, nonostante le barriere, più o meno limpide, che si sono presentate sul suo cammino.

Marika Marenghi 


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