Inizia la vendemmia in Franciacorta

Nonostante le difficoltà climatiche sembra che la raccolta sarà molto buona.

Inizia la vendemmia in Franciacorta
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Da oggi la Franciacorta dà il via alla vendemmia a partire dai vigneti del versante sud del Monte Orfano, dove la raccolta di Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco è sempre anticipata rispetto alle zone più centrali, grazie al particolare microclima che le contraddistingue.

La gemmatura e gli eventi climatici del 2018

Il Consorizio ha spiegato come stanno le vigne:

Dopo un 2017 partito con un risveglio delle vigne molto anticipato, fattore che ha notevolmente peggiorato il danno causato dall’eccezionale gelata di fine aprile, il 2018 ha visto una partenza vegetativa in linea con la media storica, con i primi germogli visibili intorno alla prima decade di aprile. La reazione dei vigneti colpiti dalla gelata ha sorpreso viticoltori e tecnici, che si aspettavano conseguenza negative anche per quest’anno, ma non è andata così, fortunatamente.

Potature ragionate sia sul verde, subito dopo la gelata, che sul bruno, hanno dato i loro frutti, nel senso letterale del termine. Le vigne hanno reagito con una generosità inaspettata, sia dal punto di vista vegetativo, con una cacciata rigogliosa che ha dato molto più lavoro del solito per spollonature e scacchiature, che riproduttivo. Il potenziale produttivo è mediamente alto, avvicinandosi quasi ovunque al limite invalicabile dei 120 quintali per ettaro imposto dal Disciplinare: condizione desiderabile se si considera che mai come quest’anno le cantine hanno necessità di ricostituire le proprie scorte di vino di riserva, in buona parte utilizzato per compensare la grossa perdita di produzione del 2017, ufficialmente attestatasi al meno 49%.

Le premesse sono state positive, ma la strada è stata piuttosto accidentata. Maggio, giugno e perfino luglio sono stati mesi caratterizzati da piogge piuttosto frequenti e alle volte di intensità importanti: il luglio di quest’anno è di gran lunga il più piovoso degli ultimi anni, con oltre 230 mm caduti, la metà dei quali in due soli temporali. Sono tutte condizioni che, se non ben governate dall’impegno e dalla tecnica, avrebbero potuto compromettere l’esito della vendemmia.

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