Violenza sulle donne Serve sostegno per dire No

Pienone per l'incontro organizzato dall'assessorato ai Servizi sociali del Comune di Cologne.

Violenza sulle donne Serve sostegno per dire No
Pubblicato:
Aggiornato:

Violenza sulle donne Serve sostegno per dire No All'incontro di ieri sera a Cologne c'erano Servizi sociali, rappresentanti dell'Ats e Forze dell'ordine.

Violenza sulle donne Serve sostegno per dire No

Quali sono i progetti attivi sul territorio per il sostegno delle donne vittime di violenza? In quali modi una donna può trovare il coraggio di denunciare l’abuso? Quali sono i «sintomi» e i segnali premonitori di una situazione di violenza domestica? Mercoledì sera in biblioteca si è cercato di rispondere a questo e altro.

Ad aprire la serata è stato il vice sindaco e assessore ai Servizi sociali Caterina Fortunato, che ha illustrato la situazione registrata negli ultimi anni.

"In un anno vengono uccise mille donne - ha esordito - Sono 7 milioni, secondo l’Istat, quelle che durante il corso della propria vita hanno subito una qualsiasi forma di abuso. Nel 2016 se ne sono contate 120 milioni e purtroppo anche quest’anno la media è di una vittima ogni tre giorni. Negli ultimi 10 anni, su 1.740.000 femminicidi in Italia, il 71,9 per cento è avvenuto in famiglia. Gli omicidi in ambito famigliare però, secondo i dati delle Forze dell’ordine, sono in lieve ma costante calo. Ad oggi sono presenti sul territorio 56 strutture di accoglienza. L’unico modo per riuscire a favorire la denuncia da parte delle donne è costruire alleanza. La maggior parte di loro soffre di bassa autostima, e si sentono senza via di fuga. Solitamente il loro aguzzino distrugge ogni rapporto tra le donne e la famiglia di origine. Spesso non lavorano e non hanno il permesso di frequentare altre persone, quindi si ritrovano sole. La prevenzione è importante, l’informazione nelle scuole è fondamentale. Il metodo migliore per frenare e apportare miglioramenti a questa condizione è continuare a parlarne".

Una rete antiviolenza interistituzionale

E’ stata la dottoressa Adele Ferrari, referente responsabile dell’unità ospedaliera per il settore famiglia dell’Ats, a illustrare il piano della rete antiviolenza inter istituzionale che verrà messo in atto sul territorio a breve.

"Questo progetto è già stato sottoscritto dai Comuni, validato dall’Ats ed è in fase di esame da parte della Regione per ottenere il relativo finanziamento - ha spiegato la Ferrari - Da due anni riceviamo, come Ats, fondi per la riqualificazione di strutture per l’accoglienza di donne vittime di violenza, tra le quali anche quella da poco aperta a Palazzolo. Alla base del progetto c’è l’intenzione di creare un’integrazione tra diverse realtà presenti in zona, tutte unite per lo stesso scopo. Associazioni di volontariato, istituzioni, case rifugio, Forze dell’ordine e pronto soccorsi sono tutte realtà che insieme potranno fare la differenza".

Il ruolo della comunità e delle Forze dell'ordine

"La comunità riveste un ruolo importantissimo - ha sottolineato il comandante della Stazione carabinieri di Cologne, Domenico Marinaro, fra i relatori insieme alla collega di Travagliato, Rosa Delcuratolo - Al di là di tutti gli interventi che si possono mettere in campo, il dovere educativo e l’impegno della comunità sono fondamentali. Il sostegno è la chiave di riuscita di tutto. La difficoltà più frequente è quella della donna che non vuole denunciare. Senza la volontà di fare denuncia non si può fare nulla. Ma nel momento in cui la vittima decide di farsi aiutare si agisce nell’immediato, lontano da ogni tipo di rischio".

Il servizio completo sul Chiariweek in edicola domani.

Seguici sui nostri canali