Tradizione in tavola: dalla Regione 13 nuovi riconoscimenti all'agroalimentare

Tra i prodotti del bresciano anche il manzo all’olio di Rovato, il salame cotto di Quinzano d’Oglio, il Casoncello di Barbariga e la tinca al forno di Clusane.

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Prodotti agroalimentari tradizionale, dalla Regione arrivano 13 nuovi riconoscimenti: ora sono 264 i prodotti introdotti nella lista e in quello che, come sottolineato dall'assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi, altro non è che un "patrimonio indescrivibile.

Agroalimentare: 13 nuovi riconoscimenti dalla Regione

Manzo all’olio di Rovato, salame cotto di Quinzano d’Oglio, casoncello di Barbariga, tinca al forno di Clusane. Ma anche aranciata, aranciata amara, chinotto, ginger, bitter e limonata. Sono 13 i nuovi prodotti agroalimentari tradizionali (Pat) riconosciuti tramite decreto dalla Regione Lombardia. Tra i nuovi entrati nell’elenco figurano anche la pomella genovese della Valle Staffora, i Canünsei de Sant’Antone e i Fasulin de l'öc cun le cudeghe.

La lista aggiornati dei Pat lombardi comprende ora 264 prodotti, raggruppati in 11 diverse categorie, le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura sono consolidate nel tempo da almeno 25 anni e sono praticate in modo omogeneo e secondo regole tradizionali.

Un patrimonio da valorizzare

“La Lombardia ha un patrimonio agroalimentare indescrivibile: vogliamo valorizzare davvero questi prodotti che spesso sono di nicchia ma che sono di alta qualità, rappresentano un territorio e contribuiscono al mantenimento della nostra tradizione contadina e alimentare - ha detto Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia - Dal panettone di Milano, il re del Natale conosciuto in tutto il mondo, ai formaggi realizzati in frazioni montane da poche decine di persone. Ogni prodotto è la sintesi della storia e della cultura di realtà locali e contribuisce a stimolare l'aggregazione e il senso di appartenenza a un luogo”.

Arrivano le etichette

Il riconoscimento dei prodotti agroalimentari tradizionali ha un ruolo fondamentale nell'affermazione delle identità delle comunità rurali. L'inserimento nell'elenco permette di salvaguardare la tradizione dei processi produttivi, di preservare una sapienza spesso secolare e di produrre specialità difficilmente replicabili altrove, mantenendo il legame con il territorio e con le comunità locali che, nei secoli, le hanno generate. "Comuni e operatori ci hanno chiesto di valorizzare questi prodotti -ha concluso Rolfi - Per questo abbiamo introdotto per i produttori la facoltà di specificare, nell’etichettatura del prodotto,  l’appartenenza all’elenco dei prodotti tradizionali di Regione Lombardia. Siamo già in contatto con alcune catene della grande distribuzione. Nei prossimi mesi faremo accordi per realizzare nei supermercati lombardi corner dedicati ai nostri prodotti tipici".

L'elenco

Dei 264 Pat lombardi 13 riguardano tutta la Lombardia, mentre 26 riguardano la provincia di Brescia: sono il Cuz, il manzo all'olio di Rovato, il salame cotto di Quinzano d'Oglio, il salame di Montisola, la salsiccia di castrato ovino, la soppressata bresciana, il violino, il bagoss, il cadolet di capra, la casatta di Corteno Golgi, il Fatuli', il Fiuri' o fiurit, la formaggella della Val Sabbia, la formaggella della Val Trompia, la formaggella della Valcamonica, la formaggella Tremosine, il garda Tremosine, il lattecrudo di Tremosine, il moteli', la robiola bresciana, la rosa camuna, lo sta'el, lo strachet, il tombea, i canünsei de sant'antone, il Casoncello di Barbariga, le alborelle essiccate in salamoia e la Tinca al forno di Clusane.

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