Una cerimonia per ricordare il coraggio del maresciallo Di Bernardo

Una medaglia d'oro al valore, per la memoria

Una cerimonia per ricordare il coraggio del maresciallo Di Bernardo
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Una cerimonia a Clusane d'Iseo per ricordare il coraggio del maresciallo capo Luigi Di Bernardo, scomparso il 25 maggio 1971 mentre stava facendo il suo lavoro.

Una cerimonia per ricordare il maresciallo Di Bernardo

Ieri mattina a Clusane d'Iseo si è svolta la cerimonia commemorativa per ricordare il maresciallo capo Luigi Di Bernardo, ucciso in paese il 25 maggio del '71 a colpi di pistola da dei criminali e decorato con la medaglia d'oro al valor militare "alla memoria". All'evento erano presenti autorità politiche, civili, militari e religiose. Il momento è stato organizzato dal Comando provinciale dei Carabinieri di Brescia, in occasione del 48esimo anniversario della sua morte. Oltre al comandante provinciale dei Carabinieri di Brescia, il colonnello Gabriele Iemma, hanno partecipato anche la vedova del maresciallo, il nipote, il vicesindaco Pier Franco Savoldi, alti esponenti delle istituzioni, tanti militari in servizio e dell'Associazione nazionale Carabinieri in congedo. 

La cerimonia

La messa per ricordare il militare è stata celebrata nella parrocchiale dal cappellano militare capo del comando provinciale don Tiziano Sterli. Dopo la lettura da parte del comandante provinciale in merito alla motivazione della medaglia d'oro al valor militare "alla memoria", tributata per il senso del dovere dimostrato fino all'estremo sacrificio, è stata deposta la corona d'alloro sul cippo commemorativo.

La vicenda

Di Bernardo è morto mentre stava svolgendo il suo dovere: contrastare la criminalità. Quella maledetta notte del 25 maggio del '71 infatti, stava svolgendo una rischiosa operazione notturna, insieme ad altri due colleghi. Aveva appena sorpreso tre nomadi a bordo di un'auto rubata e uno di loro aveva aperto il fuoco, ferendolo mortalmente. Prima di esalare l'ultimo respiro, con le forze che gli erano rimaste in corpo, è riuscito a sparare all'aggressore, per permettere ai militari con lui di catturarlo.

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