Speculazione sui profughi Truffa aggravata

Scaroni avrebbe dichiarato il falso nel garantire diversi servizi ai migranti ospitati dalle strutture dell'azienda. Martedì in Tribunale si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Speculazione sui profughi Truffa aggravata
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Speculazione sui profughi Truffa aggravata. Angelo Scaroni, imprenditore monteclarense amministratore della Agri Scar Srl è finito ai domiciliari su ordinanaza cautelare del gup Bonamartini.

Speculazione sui profughi Truffa aggravata

Truffa aggravata ai danni dello Stato e falso in atto pubblico nell'ambito dell'accoglienza migranti. L'imprenditore di Montichiari Angelo Scaroni è ai domiciliari su ordinanza di misura cautelare del Tribunale di Brescia e del gup Cesare Bonamartini. Ma l'indagato si è dichiarato innocente e martedì davanti al giudice per le indagini preliminari si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Secondo le accuse Scaroni, legale rappresentante della società agricola Agri Scar Srl, avrebbe dichiarato il falso nel garantire diversi servizi ai migranti ospitati dalle strutture dell'azienda che, dopo i sopralluoghi degli inquirenti, sono risultate per giunta mancanti dei requisiti di agibilità.

La scoperta che ha fatto partire le indagini

L'affaire Scaroni trae origine da un sopralluogo effettuato lo scorso novembre dai carabinieri e dalla Locale di Carpenedolo alla "Casa vacanze" gestita dalla società del monteclarense.

L'immobile era stato adibito a ricovero per gli extracomunitari richiedenti protezione internazionale. Sulla carta sembrava un'oasi felice, ma nei fatti...

"L'immobile si presentava in una situazione di grave degrado ed era occupato da ben 24 richiedenti asilo pur avendo l'abitabilità solo per 8 persone – si legge nel testo dell'ordinanza cautelare – Alcuni extracomunitari erano alloggiati nei garage e in un magazzino, trasformati successivamente in dormitori".

Accoglienza o...

Dai documenti prodotti dalla società risultava che l'azienda aveva dichiarato nell'offerta dei servizi ai richiedenti asilo la "presenza di uno psicologo, l'attivazione di convenzioni con centri provinciali d'istruzione per adulti, la presentazione di ulteriori progetti e attività sportive, formative e professionali".

Il 12 ottobre 2016 il vice prefetto di Brescia ha stipulato con la Agri Scar una convenzione per 100 migranti da "ospitare" per 184 giorni a 35 euro al giorno pro capite. Insomma, un «tesoretto» da 644mila euro.

L'accordo è stato poi prorogato per altri 181 giorni e per altri 633.500 euro. Se la matematica non è un'opinione, in due anni la Prefettura ha liquidato alla Agri Scar quasi un milione e mezzo di euro per l'accoglienza.

Come erano, effettivamente, le condizioni del servizio offerto

Il testo dell'ordinanza entra nel merito di ogni singolo edificio ad Acquafredda, Borgo San Giacomo, Carpenedolo, Desenzano, Fiesse, Isorella, Maclodio, Montichiari, Pontevico, Prevalle e Vobarno. Ma in generale si afferma che è stato verificato un "sostanziale e generale inadempimento delle condizioni di erogazione del servizio in violazione delle autocertificazioni rese al momento della presentazione della domanda" del bando accoglienza.

"In sostanza gli ospiti vengono lasciati in uno stato di generale abbandono con una completa mancanza di attività volte a tenerli occupati durante la giornata. Inoltre non viene garantito servizio di pulizia e lavanderia, consegna di ricarica telefonica all'ingresso , né si procede all'appello degli ospiti che, di conseguenza, si trovano in una condizione di autogestione".

Facoltà di presentare richiesta di riesame fino a lunedì

Le autocertificazioni presentate da Scaroni per l’accoglienza dei migranti sono risultate false. Non è stata garantita né la presenza dello psicologo, nè l’adeguato inserimento lavorativo e "culturale" mediante attivazione di convenzioni con centri provinciali di istruzione per adulti. Non sono stati presentati nemmeno progetti e attività sportive e formative in strutture esterne autorizzate.

"Scaroni in tal modo ha percepito indebitamente i corrispettivi versati dall’Amministrazione per un servizio di assistenza e accoglienza in realtà mai reso". Secondo il pm "ne consegue che devono essere riconosciuti gravi indizi di colpevolezza per il reato di truffa aggravata".

Martedì mattina in Tribunale Scaroni"si è avvalso della facoltà di non rispondere, pur professandosi innocente". Come ha commentato l’avvocato, Francesca Flossi "al momento non è stata formulata alcuna richiesta di riesame, ma valuteremo se presentarla. Siamo in tempo fino a lunedì".

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