Revoca della cittadinanza a Mussolini: rinviato il voto della mozione

Revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini: il consiglio comunale ha rinviato il voto della mozione presentata dal consigliere Stefano Zane.

Revoca della cittadinanza a Mussolini: rinviato il voto della mozione
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Revoca della cittadinanza a Benito Mussolini. La mozione doveva essere discussa nel consiglio comunale di Salò questa sera (lunedì 8 aprile).

La mozione presentata da Stefano Zane capogruppo della lista Scelgo Salò

«Venuti a conoscenza da un recente articolo di stampa che nel 1924 è stata concessa la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini e che tale concessione, mai revocata, rappresenta a livello storico e politico un grande significato simbolico tenuto conto in particolare degli eventi che portarono la Città di Salò a rappresentare simbolicamente uno dei momenti più bui della nostra storia, con la presente mozione si chiede che il Consiglio Comunale nella seduta del prossimo 8 aprile 2019 revochi tale cittadinanza onoraria».

L'articolo è stato pubblicato sul Corriere della Sera lo scorso 23 marzo e porta la firma del giornalista Pino Casamassima

La risposta del consiglio comunale

Su richiesta del presidente del Consiglio Comunale Roberto Alessi, il punto sulla revoca della cittadinanza previsto al punto 7 è stata anticipata al punto 2.

A prendere la parola è stato il capogruppo di maggioranza Gualtiero Comini. Il gruppo consiliare all'unanimità ha inteso avvalersi di quanto previsto dall'art. 58 del regolamento del Consiglio Comunale proponendo una questione di ordine pregiudiziale e sospensiva:

«É evidente, come si evince dai numerosi interventi sulla stampa, sui social e dallo spiegamento delle forze dell'ordine, come la questione della mozione abbia causato una diatriba tra le diverse fazioni in campo che ha creato forte pregiudizio e pesante turbativa alla situazione politico - amministrativa della nostra città. Questa situazione, nel momento in cui prende avvio la campagna elettorale per il rinnovo del nostro consiglio comunale, determina un pesante condizionamento del dibattito politico cittadino che invece ha bisogno, per essere costruttivo, di potersi concentrare sulle tematiche amministrative e sui problemi della cittadinanza, così come la stessa si aspetta, perché le sia consentito scegliere serenamente tra le diverse proposte per il futuro governo della città.

Proprio per questo il tema della mozione, che ovviamente non riveste carattere di urgenza, visto che non è stato posto in questi cento anni all'attenzione di alcun consiglio comunale, chiediamo venga rinviato all'attenzione del consiglio comunale che risulterà eletto dopo la prossima consultazione elettorale».

La replica di Zane

Zane ha risposto definendo «pilatesco» l'atteggiamento da parte di una maggioranza «che se ne lava le mani». Ha poi continuato definendo le motivazione adottate «ridicole e offensive nei confronti del Consiglio comunale. La verità  è che la maggioranza non ha trovato il coraggio di esprimere una posizione chiara».

La risposta dei gruppi aderenti alla Rete 25 aprile Sempre Garda-Valsabbia.

«La maggioranza votando il rinvio del voto di rimozione cittadinanza,  a dopo le elezioni amministrative  che si terranno a maggio 2019, ha mostrato tutto il proprio opportunismo e la propria indole politica.Una piazza piena di forze dell'ordine, il municipio blindato, la sala colma di gente, dimostra che l'iniziativa era tutt'altro che di poca importanza. Questa sera abbiamo visto la "Salò" nostalgica che esiste ancora».

Il comune blindato

Sono state davvero tante le persone che hanno preso parte al consiglio comunale di questa sera, talmente tante da vietare l'ingresso a tutti coloro arrivati dopo che la sala aveva già raggiunto il numero massimo, per questioni di sicurezza. Numerosi, inoltre, coloro che hanno atteso fuori dal municipio al di la delle transenne in attesa di carpire qualche notizia. Poco dopo l'inizio del consiglio Stefano Zane è stato visto lasciare il comune intuendo quanto poi è stato confermato.

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Commenti
Tonoli Marco

CITTADINANZA ONORARIA DI SALO' A MUSSOLINI: LE CONTESTAZIONI AL GIORNALISTA PINO CASAMASSIMA (Corriere della Sera). Nei giorni scorsi la ridente Citta' di Salo' è balzata alle cronache nazionali per la mozione di revoca della cittadinanza onoraria di Salo' a Benito Mussolini proposta dal consigliere Stefano Zane. La richiesta era la conseguenza di un articolo pubblicato sul Corriere della Sera dal giornalista Pino Casamassima il quale scrisse“.......Per Salo' va detto che si tratto' di una una sorta di auto conferimento, nel senso che il 23 Gennaio 1924, MUSSOLINI sciolse il Consiglio comunale salodiano, nominando in sua vece una Commissione straordinaria presieduta da Giovanni Tafuri”. Questa dichiarazione venne ripetuta su altri suoi articoli e scritta sempre in grassetto, facendo credere al lettore che si trattasse di un AUTOCONFERIMENTO, dopo un golpe militare ! Avendo scritto un libro legato al calcio salodiano che trattava le vicende calcistiche della squadra salodiana della Benaco Salo' dal 1920 al 1945, il nome di Giovanni Tafuri proprio non l'avevo mai sentito ma ricordavo benissimo che la cittadinanza salodiana, sia di Gabriele D'Annunzio e sia di Mussolini, era stata concessa dal Commissario prefittizio Salvatore Punzo. E quindi ho fatto un po' di ricerca stando semplicemente a casa e avvalendomi di 2 libri di stimati storici cioè il libro “ I protagonisti e gli artefici della Comunita' di Salo' dal 1797 al 2003” di Tannino Bellucci e “Storia di Brescia” di Paolo Corsini e Marcello Zane di cui pubblico le copertine. E ho trovato questa informazioni: Il Consiglio comunale di Salo' non venne sciolto da Mussolini il 23 gennaio 1924, ma venne sciolto nell'aprile del 1923 (8 mesi prima) per una grave crisi nell'Amministrazione dal sindaco Pietro Castagna; il Consiglio comunale si ricostituì dopo le gestioni dei Commissari prefittizi di Alfredo Duca (rinunciatario) e Salvatore Punzo nell'ottobre del 1924, con sindaco Alessandro Belli. Della presunta imposizione di una Commissione straordinaria a Salo' il 23 gennaio 1924, non vi è traccia ne nei verbali del Comune, ne sui giornali. Il nome di Giovanni Tafuri non compare nell'elenco degli amministratori, consiglieri e segretari del Comune di Salo' elencati nel libro di Bellucci. Quella affermazione citata dal Casamassima sembra una bufala in quanto l'ho trovata su WIKIPEDIA cliccando le parole "Donato Fossati wikipedia" (ex sindaco di Salo'). Giovanni Tafuri, invece, venne nominato il 13 gennaio 1924 dall'Amministrazione di BRESCIA come presidente della Regia commissione della Provincia di Brescia e non c'entra proprio niente con l'amministrazione di Salo'. Quindi la nomina della cittadinanza venne ratificata dal Commissario Prefittizio (adesso lo chiameremmo Commissario Straordinario) Salvatore Punzo che essendo in quel momento un organo monocratico, aveva tutte le condizioni, i poteri e le facoltà istituzionali di non convocare un Consiglio per decidere e deliberare. Il libro di Bellucci (nel quale si evince tale conferimento) inoltre è stato patrocinato nel 2004 dall'Ateneo di Salo' di cui era presidente Pino Mongiello e tra i soci figurano i nomi di Riccardo Marchioro e Giovanni Cicognetti (vedi allegati) , 3 dei 4 sindaci che in una lettera pubblica hanno sottoscritto di non essere a conoscenza della nomina onoraria di Salo' a Mussolini !!!! Settimana scorsa pubblicai sulla pagina FB “ Sei di Salo' se.....” alcune notizie della mia ricerca ma il giornalista Pino Casamassima penso' bene di darmi dell'ignorante, consigliandomi di occuparmi delle cose che mi competono: se ho sbagliato qualcosa nella mia ricerca saro' pronto a chiedere scusa ma sicuramente non saro' invidioso della sua …..intelligenza !!!!!!!!!!! Non rispondero' a nessun commento MA SE AVESSI RAGIONE IO, CHIEDERA' SCUSA ALLA CITTA' DI SALO' ??????

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