Pusher in manette Spacciavano in tutta la bassa

Brillante attività investigativa dei carabinieri sul territorio di Pontoglio

Pusher in manette Spacciavano in tutta la bassa
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Pusher in manette: spacciavano in tutta la bassa. Nei guai sono finiti tre tunisini.

Pusher in manette Spacciavano in tutta la bassa: cronaca

Erano di fatto i padroni del centro di Pontoglio. Ma non solo. Spacciavano in tutta la bassa, anche a Chiari. I carabinieri agli ordini del comandante Davide D'Aquila hanno arrestato tre tunisini con l'accusa di spaccio continuato in concorso. Khemaies May, classe 1968, Mohamed Ferjani, del 1989 sono agli arresti domiciliari a Pontoglio, dove vivono. Moez Khelifa, 45 anni, invece, era latitante ed è stato beccato a Romano di Lombardia. Ora si trova in carcere in quanto senza fissa dimora. I tre spacciatori rifornivano numerosi clienti. Non solo marijuana e hashish. Ma anche eroina e cocaina.

Le indagini

Non è stata un'operazione semplice. Nemmeno il blitz di una notte. L'attività investigativa è durata parecchi mesi, per l'esattezza da marzo a settembre. I militari della stazione di Chiari, durante un controllo sul territorio di Pontoglio, avevano assistito alla cessione di sostanze stupefacenti. Non erano riusciti a fermare gli spacciatori, ma avevano bloccato gli acquirenti. Da qui erano risuciti a risalire ai numeri di telefono dei pusher. Durante questi mesi i carabinieri hanno lavorato duramente attraverso indagini tradizionali sul posto (in centro e in via Francesca). Ma soprattutto analizzando i tabulati telefonici. Dopo aver presentato in Procura un impianto probatorio ben delineato, hanno ricevuto il via libera per gli arresti. Immediata l'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare.

I consumatori e il paese

Il dato più allarmante che è emerso durante le indagini è il numero dei consumatori: oltre 35 persone individuate in questi mesi. Molti di questi sono italiani. Ma l'intervento dei militari è importante anche per quanto riguarda la sicurezza del territorio. Nel centro di Pontoglio era un via vai di macchine. La gente non si sentiva per nulla sicura. Ma gli spacciatori operavano anche a Chiari, Palosco e Cividate al Piano.

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