Omicidio di Erbusco: dalla sparizione al ritrovamento di Stefania Crotti

La donna è stata attirata con l'inganno presso il luogo del delitto. Pensava fosse un appuntamento romantico organizzato dal marito.

Omicidio di Erbusco: dalla sparizione al ritrovamento di Stefania Crotti
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La donna è stata attirata con l'inganno presso il luogo del delitto. Pensava fosse un appuntamento romantico organizzato dal marito.

L’adescamento

Stefania Crotti, scomparsa giovedì a Cenate Sotto, è stata trovata carbonizzata venerdì pomeriggio. All’uscita dal lavoro, giovedì verso le 15.30, ha trovato un uomo ad attenderla. Si trattava di un complice, seppur inconsapevole, di Chiara Alessandri, ex amante del marito di lei e rea confessa dell’omicidio. Il compito dell’uomo era quello di consegnare alla vittima una rosa e un biglietto con il quale l’assassina offriva un non meglio specificato incontro. Stefania Crotti si è lasciata bendare ed è salita in macchina, pensando probabilmente che fosse stato il marito, Stefano Del Bello, ad aver organizzare l’appuntamento. Giunti nel box sotterraneo del palazzo dell'Alessandri, quest’ultima ha preso in consegna la vittima, congedando l’autista.

L’omicidio

Nelle quattro mura del garage si è consumato l’assassinio e nonostante il contesto lasci pensare a un’imboscata, Chiara Alessandri ha dichiarato che l’omicidio sarebbe arrivato al culmine di un litigio. La vittima è stata colpita alla testa con un martello (parzialmente arso nel rogo del corpo) e infilata nel bagagliaio del Mercedes Classe B dell’omicida, che l’ha scaricata in una strada di campagna del bresciano, prima di darle fuoco. Nonostante il corpo bruciato e l’impossibilità di risalire alle impronte digitali, la fede nuziale ha dato agli inquirenti la pista che sabato ha condotto al fermo di Chiara Alessandri.

Chiara Alessandri, rea confessa

L’interrogatorio

Dopo un lungo interrogatorio, Chiara Alessandri ha confessato l’omicidio, ma non di aver bruciato il corpo. Secondo la sua versione, l’appuntamento era veramente un’occasione per riappacificarsi, ma gli inquirenti devono ancora verificare alcune parti della sua storia. La donna infatti nega di aver dato fuoco al corpo rinvenuto ad Erbusco, in via Lovera, al confine con Adro. Ora si trova in carcere a Brescia con l’accusa di omicidio e distruzione di cadavere.

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