Migranti, aumentate richieste cittadinanza

Migranti, aumentate richieste cittadinanza
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Tra i servizi che la Cisl fornisce ai suoi iscritti e ai cittadini ci sono quelli dell’Anolf, ovvero l’ufficio stranieri che concede assistenza per permessi di soggiorno, ricongiungimento familiare, carte di soggiorno, residenza, cittadinanza, rapporti con le istituzioni, iniziative formative riguardanti le norme sull’immigrazione ed informative varie. Un vero e proprio punto di riferimento per chi arriva in Italia e vuole iniziare la cosiddetta “seconda vita”. Un esponente dell’Anolf di Brescia e provincia, che opera anche a Montichiari, è Matteo Bracchi, che ha messo in luce come «le richieste di cittadinanza italiana sono aumentate in modo vertiginoso negli ultimi anni. Inoltre c’è chi viene a esporre problemi che nascono sul posto di lavoro». Ed è su questo punto che si sofferma l’esponente dell’Anolf Cisl. A causa della mancanza di lavoro, dovuta a un’estenuante crisi economica globale, molti cittadini stranieri rischiano, proprio come gli italiani, il licenziamento.

«Tanti lavoratori, prosegue Bracchi, essendo stati licenziati fanno fatica a rinnovare il permesso di soggiorno che in Italia è regolato da un contratto di lavoro e da un reddito minimo. Due requisiti fondamentali per rimanere in Italia. La criticità maggiore è questa, ovvero che le persone rischiano di non essere più regolari in Italia e quindi possono essere coinvolte anche le loro famiglie. Un vero e proprio problema per questi nuclei familiari. La legge Bossi-Fini, ha concluso Matteo Bracchi, è molto vecchia come normativa, in quanto risale al 1998 e non è più appropriata all’Italia del 2016».

Valerio Morabito 


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