Il bresciano tornato in Italia: "Sono andato in Turchia perché ero senza lavoro"

Sergio Zanotti è tornato a Marone dopo la liberazione comunicata venerdì.

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Sergio Zanotti è tornato a Marone dopo tre anni dal rapimento.

Dopo essere atterrato venerdì nell'aeroporto militare di Ciampino è stato interrogato dai magistrati della procura di Roma.

Sergio Zanotti, il racconto di cosa è successo

Zanotti è stato liberato venerdì dopo tre anni di rapimento in Siria.

L'Ansa ha riportato le prime parole dette dagli inquirenti dall'imprenditore bresciano: "Ero senza lavoro, ho deciso di andare in Turchia, nella zona di Hatay a pochi chilometri dalla Siria, per cercare di acquistare dinari da rivendere in Europa dove nel mercato della numismatica hanno un valore. Sono stato però venduto dal mio tassista abusivo a dei miliziani che mi hanno narcotizzato: il 14 aprile del 2016 mi sono risvegliato in una casupola nella zona di Aleppo"

Secondo Zanotti in tre anni ha cambiato almeno una decina di prigioni tutte attorno alla zona di Aleppo.

La liberazione

A dare l'annuncio della liberazione dell'imprenditore di Marone era stato il presidente del Consiglio dopo anni di silenzi intervallati da videomessaggi preoccupanti.

"A conclusione di una complessa e delicata attività di intelligence, investigativa e diplomatica, condotta in maniera sinergica, in data odierna siamo riusciti a ottenere la liberazione di Sergio Zanotti, rapito in Siria nell'aprile 2016 - aveva spiegato il presidente Giuseppe Conte - "A conclusione di una complessa e delicata attività di intelligence, investigativa e diplomatica, condotta in maniera sinergica, in data odierna siamo riusciti a ottenere la liberazione di Sergio Zanotti, rapito in Siria nell'aprile 2016".

Ora l'uomo è tornato a casa.

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