Disoccupato dorme in auto La replica del Comune

Alcune precisazioni del sindaco di Palazzolo.

Disoccupato dorme in auto La replica del Comune
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Disoccupato dorme in auto: la replica del Comune alle parole di Ciro Zambello e di Cesare Donati.

Disoccupato dorme in auto La replica del Comune: Zambello

Dall'inizio dell'anno sono 738 le persone incontrate dai Servizi sociali. Ben 99 sono situazioni nuove. Nella graduatoria Aler sono, infatti, presenti 133 nominativi in attesa di alloggio.

"A ottobre è stato aperto un nuovo bando, straordinario, di assegnazione degli alloggi popolari, scaduto il 3 novembre scorso. Il tutto seguendo una nuova legge regionale - si legge nel comunicato -  Il signor Zambello ha presentato domanda e la graduatoria verrà pubblicata a breve. Va però ricordata una cosa: la presentazione della domanda o l’inserimento nella graduatoria comunale in posizione utile non corrisponde alla certezza di avere in assegnazione un alloggio".

Diversi i fattori da valutare. "Zambello è residente a Palazzolo dal 2013, ma la sua situazione è nota da alcuni mesi. Anche perché risulta che abbia lavorato regolarmente fino al 2016. Ha maturato un debito verso un locatore privato ed è stato sfrattato. Zambello, inoltre, fruisce quotidianamente dei pasti del progetto del Comune "Passa la pasta". Non solo, utilizza i vestiti che prende dal Mercatino delle Donne di Marzo. All'uomo sono stati dati dei voucher per il carburante e i farmaci. Gli è stato proposto un alloggio in un dormitorio, come soluzione temporanea. Ma ha rifiutato".

Il passato di Zambello e Donati

"Le informazioni molto personali riferite alle diverse situazioni non possono essere divulgate - ha spiegato il sindaco Gabriele Zanni - Spesso attengono allo stato di salute (problemi di dipendenza da sostanze, da alcol, da gioco) o a vicende che attengono all’ambito giudiziario (denunce per reati di vario genere, anche a danno di familiari o parenti o legati al patrimonio o a furti). Dati che, insieme ad altri elementi, sono alla base di scelte di intervento del servizio sociale. A titolo meramente esemplificativo non è un intervento efficace dare contributi diretti a chi risulta affetto da patologie legate al gioco d'azzardo". Nessun riferimento diretto, ma è chiaro che si sita parlando di uno dei due uomini.

Il caso Donati

"Donati ha usufruito di contributi economici (affitto, utenze, spese sanitarie) e servizi di trasporto per esigenze specifiche. L’attivazione di altri servizi (pasti gratuiti) non è invece stata accettata - ha concluso il sindaco - In passato ha avuto a disposizione un alloggio di proprietà dell’Aler di Brescia, che è stato lasciato per motivi personali. E' stato accompagnato da noi nell'alloggio in cui vive ora. Gli è stato anche proposto un alloggio in cohousing sociale, ma l’ha rifiutato perché non era in centro. Ad oggi non ha presentato richiesta di alloggio nel bando Aler appena scaduto". Il Comune, infine, ha parlato di diversi casi di adulti soli e privi di mezzi di sostentamento. "Per questo abbiamo elaborato un progetto che ha come obiettivo principale quello di offrire risposte abitative - si legge nell'ultima parte del comunicato - Abbiamo presentato il bando alla Fondazione comunità bresciana e speriamo di essere finanziati"

 

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