Dematerializzare i buoni pasto per celiaci, Lorenzoni interroga il Governo

Dematerializzare i buoni pasto per celiaci, Lorenzoni interroga il Governo
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Il Deputato della Lega, On. Eva Lorenzoni, ha depositato un’interrogazione rivolta al Ministro della Salute e al Ministro della Pubblica Amministrazione inerente le problematiche connesse ai buoni pasto dedicati alle persone affette da celiachia.

Interrogazione al governo

“La celiachia – spiega Lorenzoni – è un’infiammazione cronica dell’intestino dovuta al glutine, che può presentarsi con differenti gradi di intensità. Nel nostro Paese le persone interessate sono cresciute enormemente negli ultimi anni e questa problematica riguarda in Italia circa 200 mila casi accertati, per due terzi donne, ma si sospetta che ce ne siano altri 400 mila non ancora diagnosticati, per un totale di 600 mila; in questo ambito la Lombardia fa la parte del leone, con 37 mila casi. Da persona che convive con questa malattia dalla nascita conosco bene il disagio e le problematiche connesse, che spesso si ripercuotono nel vivere quotidiano. Lo scorso autunno ho presentato, con altre colleghe, un progetto di legge per garantire un pasto senza glutine ovunque e adesso intendo occuparmi del problema dei buoni pasto".

Ticket e buoni pasto

Il Servizio Sanitario Nazionale garantisce ai celiaci il diritto all’erogazione gratuita dei cosiddetti alimenti glutenfree, delegando alle singole regioni l’attuazione. Il problema nasce se si prendono in considerazione le modalità di attuazione, quasi sempre legate al rilascio di buoni pasto. Il ticket viene infatti erogato al paziente dall’azienda sanitaria e utilizzato presso l’esercizio commerciale o la farmacia, che successivamente si rivale sulle aziende produttrici che, a loro volta, ottengono il rimborso dal SSN. Ne deriva un iter estremamente macchinoso, con lunghi tempi d’attesa che disincentivano i commercianti e la grande distribuzione; inoltre la mancanza di trasparenza e tracciabilità ha condotto addirittura ad episodi di falsificazione dei buoni.

Serve azione concreta

"Personalmente credo sia ora di intervenire con soluzioni concrete, perché il problema è reale e riguarda direttamente la salute. Non si tratta di una moda ma di un’esigenza vera ed è fondamentale che le istituzioni facciano la loro parte per garantire alle centinaia di migliaia di persone interessate gli stessi diritti – conclude Lorenzoni – su tutto il territorio nazionale”.

 

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