Da Chinatown Milano Dieci bufale sul coronavirus da sfatare

Lasciamo ai lettori scegliere quale numero di bufala sia la vincitrice del "Bufalino d'Oro"...

Da Chinatown Milano Dieci bufale sul coronavirus da sfatare
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Da Chinatown Milano Dieci bufale sul coronavirus da sfatare

Un decalogo anti bufale. È quanto emerso durante il pranzo solidale che si è tenuto proprio nella Chinatown meneghina, presso il Ramen di via Lomazzo a Milano. Al pranzo erano presenti, tra gli altri, Francesco Wu, referente di Confcommercio Milano per l’imprenditoria straniera nonchè presidente onorario dell’Unione Imprenditori Italia-Cina, Cristina Tajani, assessore al Lavoro e Commercio del Comune di Milano, Jay Lin, segretario generale UIIC e Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano.

Dieci bufale sul coronavirus: il decalogo

Ecco un bel decalogo di “fake news”, frutto di quanto sentito dalle più svariate fonti e che, in queste ore più che mai – inutile sottolinearlo – sta circolando dalla rete alla bocca di molte persone. Alcune sono davvero incredibili, per non dire inverosimili.

1. Se vado in Paolo Sarpi a Milano i cinesi mi contagiano

Falso. I cinesi che vivono a Milano sono cittadini milanesi che nella maggior parte dei casi non vanno in Cina da anni e non hanno quasi mai contatti con la madrepatria.

2. Il Coronavirus si trasmette con il cibo

Non è vero, tutti i virologi ad oggi intervenuti hanno spiegato che il Coronavirus sopravvive solo pochi secondi al di fuori dell’essere umano.

3. I cibi cinesi provengono dalla Cina

Assolutamente falso. Nei quasi 1300 ristoranti gestiti da cinesi e presenti a Milano tutte le materie prime arrivano dall’Italia. A ‘Ramen a Mano’, dove si è svolto il pranzo solidale e il piatto principale è appunto il ramen, gli spaghetti vengono fatti con la farina che arriva da un mulino marchigiano mentre la carne arriva dal Piemonte.

4. Se giro senza mascherina mi infetto col Coronavirus

Falso. A Milano al momento non c’è alcun caso di questo virus.

5. Ho la tosse, ho contratto il Coronavirus

No. Per ogni dubbio relativo alla propria salute, la Comunità Cinese, il Comune, la Regione e Ats consigliano di contattare il proprio medico o di recarsi all’ospedale più vicino.

6. Non si fa nulla per contrastare la diffusione del virus

Non è vero, in Italia ci sono misure precauzionali verso i cinesi e anche verso gli italiani che rientrano. Anzi, l’Italia è stato il primo paese europeo che si è attivato per i controlli. In più, ricorda Wu, “l’Italia ha il miglior sistema sanitario d’Europa e questo bisogna dirlo”.

7. Gli italiani che sono rientrati da Wuhan ora ci contagiano

Anche questa è una fake news perché i connazionali tornati in queste ore da Wuhan – città del focolaio del Coronavirus – sono tutti stati messi in quarantena. Anche quelli che sono stati in Cina nelle settimane passate sono stati invitati a una ‘autoquarantena’ per cui sono usciti di casa molto raramente.

8. In Cina ci sono 9.000 persone morte

Assolutamente falso. Il governo cinese si è mosso velocemente “anche più velocemente rispetto alla Sars. Ma certamente – dice Wu – si poteva muovere anche un po’ prima, ma i morti sono quelli che si leggono su tutti i giornali”.

9. Mi è arrivata una catena di Sant’Antonio in cui si dice che non devo mandare mia figlia a scuola

Bisogna ignorare la catene di Sant’Antonio perché sono totalmente inventate. Ieri Ats, si occupa della sanità a Milano, ha inviato una lettera rassicurando tutti i genitori che nelle scuole milanesi non c’è alcun rischio contagio.

10. Stanno morendo migliaia di persone e non ce lo dicono

Falso, il tasso di mortalità se si contrae questo virus è del 2-3 per cento. Bassissimo.

Bene, ora lasciamo ai lettori scegliere quale numero di bufala sia la vincitrice del “Bufalino d’Oro”…

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