Un Aristofane moderno nella Notte Bianca del Liceo Classico di Salò

Un Aristofane moderno al centro della Notte Bianca del Liceo di Salò: quaranta studenti hanno espresso il loro talento in un auditorium colmo di persone

Un Aristofane moderno nella Notte Bianca del Liceo Classico di Salò
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Un Aristofane moderno è stato il protagonista dello spettacolo messo in scena ieri sera (venerdì 11 gennaio) all'auditorium Maria Teresa Filippini del Liceo Enrico Fermi di Salò.

La Fuffa, liberamente tratto dalle Nuvole di Aristofane

«La Fuffa», questo il titolo dello spettacolo liberamente tratto dalle Nuvole di Aristofane: al centro una comicità pungente che vuole ricalcare quella di Aristofane, di per sè sempre molto contemporaneo per le tematiche che affronta.

Utilizzando un linguaggio molto vicino ai nostri giorni (trap, dialetto bresciano e latino) i ragazzi hanno portato all'attenzione una questione molto specifica e che li riguarda da vicino: nel mondo di oggi e in vista di quello di domani, il liceo classico conserva ancora la sua validità?

Presente inoltre il tema del rapporto genitori e figli, con ragazzi spesso in mezzo a due genitori dalle vedute opposte: una madre più lasciva sostenitrice di un'educazione più buonista e un padre più severo incline ad un'educazione più rigida.

I protagonisti

Lo spettacolo ha visto alla regia Chiara Muraro (anche autrice del testo dello spettacolo) e Francesco Tonoli.

Il cast ha visto la partecipazione di Pietro Vaglia, Luca Bortolotti, Eleonora Ghislandi, Claudia Tapparo, Alessia Novelli, Giulia Re, Francesca Righettini, Niang Mame Kene, Clara Pasotti, Mariasole Galletti, Ettore Danieli, Adele Leali, Anna Bergomi, Martina Pasqua, Ilaria Micheli, Camilla Lonati, Martina Mosconi, Elisa Lombardi,  Anna Pasini, Sofia Muraro, Sara Muraro, Cristiano Caccagni, Alice Berardi, Maria Freddi, Nicole Gardumi, Lisa Favagrossa, Nicole Grosoli, Martina Cerqui, Laura Quistini, Valentina Ripamonti, Cecilia Scannapieco e Astrid Serlonghi.

 

La Notte Bianca del Liceo Classico

La Notte Nazionale del Liceo Classico è nata da un’idea del prof. Rocco Schembra, docente di Latino e Greco presso il Liceo Classico Gulli e Pennisi di Acireale (CT).

In una data concordata di anno in anno, in contemporanea dalle 18 alle 24, le scuole aprono le loro porte alla cittadinanza e gli studenti dei Licei Classici d’Italia si esibiscono in svariate performances, dando libero sfogo alla creatività e avendo così l'occasione di mostrare il talento che spesso viene nascosto dietro i banchi di scuola.

La soddisfazione di preside e vice preside

Alla serata hanno preso parte anche la preside Maria Gabriella Podestà la quale si è complimentata con i ragazzi facendo trapelare un briciolo di commozione, simbolo della passione con la quale segue i quasi 1200 studenti attualmente presenti e il vicepreside Marco Basile il quale rivolgendosi ai ragazzi ha detto:

«Quello che avete messo in scena questa sera fa onore all'intero Liceo Enrico Fermi. Siete una grande soddisfazione per noi. Vivete i vostri sogni, portateli avanti e siate orgogliosi di quello che fate sempre anche nelle difficoltà».

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Commenti
Alessandro

Sono un genitore che ha seguito l’evento sulle “nuvole”, in scena al Fermi di Salò, e riguardo lo spunto del prof.Basile, che ha toccato corde fondamentali dell’esistenza, vorrei proporvi una prospettiva razionale, una dimensione che rassicuri anche i vostri genitori sulle scelte fatte da voi e per il vostro futuro. Il sottobosco di ciò che avete inscenato indica qualcosa di più radicale per le vostre esistenze di quanto la domanda su cosa può il Classico nella modernità possa far credere. Pensate: cosa può la modernità senza il classico? questo interrogativo è il segno della radice dell’evento da voi proposto, sulle note dell’ormai famoso Aristofane; pensate che l’industria intera durerebbe il tempo che un raggio di sole impiega per stabilirsi sulla terra, qualche minuto, senza matematica; pensate che ogni scienza inerisce le proprie forme di sapere dal principio formulato da Aristotele, in accademia il cosiddetto PdNC o principium firmissimum o principio di non contraddizione. Principi questi che sostengono il nostro pensare, dei quali possiamo credere di poterne fare a meno, ma che da ultimo sono come è per la nostra vita la circolazione sanguigna, principi che “fanno” tutte le cose che ci circondano, da quelle mentali a quelle pratiche. Perché l’astratto d’altra parte è il più concreto. Pensate che noi siamo nel tempo della crisi di questi principi, ma proprio chi ha la “fortuna” di saperli può permettersi di sapere del motivo della crisi e dunque delle possibili soluzioni per superarla. Dunque il Classico non è solo un’opportunità, ma resta la necessità che mostra i meccanismi del nostro sapere; possiamo farne a meno? Certo che si, anche lo Struzzo crede di salvarsi mettendo la testa sotto la sabbia, ma si salva per questo motivo? Grazie Scuola Fermi per la serata

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