Studio strutturale dei fondali del Garda: se ne è parlato a Villa Mirabella

Studio strutturale dei fondali del Garda: l'obiettivo è estendere lo studio lungo i 370 chilometri quadrati del bacino lacustre.

Studio strutturale dei fondali del Garda: se ne è parlato a Villa Mirabella
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Studio strutturale dei fondali del Garda come punto di partenza per una caratterizzazione completa delle strutture sismogenetiche che attraversano l'intero bacino lacustre benacense. Se ne è parlato nella conferenza stampa tenutasi oggi (venerdì 5 aprile) nella sede della Comunità del Garda a Villa Mirabella (Gardone Riviera).

I rilievi durante la prima settimana di aprile

Durante la prima settimana di aprile 2019 si è svolta la prima fase di una campagna geofisica-limnogeologica, finalizzata al rilievo sismico e morfo batimetrico di dettaglio del settore compreso tra Manerba, Salò, Punta San Vigilio e Sirmione (Garda meridionale), realizzata con moderna e avanzata strumentazione, allo scopo di caratterizzare le strutture sismogenetiche che attraversano il Lago di Garda.

Tali studi mirano essenzialmente all’aggiornamento delle conoscenze ambientali sul settore del Garda, attraverso la quantificazione della componente sismica nell’evoluzione del paesaggio recente, e l'analisi sistematica del rischio sismico nella regione di confine fra Lombardia, Veneto e Trentino, regione che ha ospitato storicamente gli eventi di riferimento per la valutazione della pericolosità sismica di tutta la Pianura Padana (vale a dire i grandi terremoti del 13 gennaio 1117 a Verona; e del Natale 1222 a Brescia).

Modello digitale del fondo del bacino

Il modello digitale del fondo del bacino (DTM) derivato, oltre alle osservazioni sull’attuale assetto e sulla storia evolutiva del lago, è anche una base utile per la gestione della navigabilità e del territorio in generale.

Fred Hegg (Vice presidente of Engineering, Falmouth Scientific Inc, Massachussets) ha portato all'attenzione del pubblico il Bubble Gun un tipo di sorgente all'avanguardia che va a sostituire gli Air Gun. I primi permettono, con un dispendio di energia molto inferiore di raggiungere un ottimo livello di penetrazione. Si tratta di un sistema estremamente compatto, è riuscito ad essere perfettamente traspoortato in questi giorni su una delle imbarcazioni meno imponenti della Guardia Costiera:

«Ciò permette di avvicinarsi di più alla costa ed effettuare quindi rilievi in zone altrimenti difficilmente raggiungibili» ha spiegato Hegg.

Sia Ats (presente il presidente Giovanni Peretti) che Comunità del Garda si sono mostrati interessati ad approfondire il discorso sottolineando che più dati si hanno e meno errori si possono fare. Serve solo stabile in quali modalità collaborare.

Nel corso della conferenza  sono stati presentati i primi risultati dello studio realizzato dall'Università degli Studi dell'Insubria, in collaborazione con INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Roma) e CNR-ISMAR (Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Scienza Marine, Bologna) con l'ausilio del Nucleo Mezzi Navali Guardia Costiera del lago di Garda.

Sono intervenuti Pierlucio Ceresa (Segretario Generale Comunità del Garda; Ilaria Zamarian (Capo Nucleo 1° Nucleo Mezzi Navali Lago di Garda Guardia Costiera);  Alessandro Maria Michetti (Docente all'Università degli Studi dell'Insubria e coordinatore del team di ricerca); Luca Gasperini (Ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto per l'Ambiente Marino Costiero e capomissione della campagna di ricerca).

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