Mal di schiena e chirurgia, pregiudizi da sfatare

Il dottor Claudio Ferlinghetti risponde alle domande più frequenti dei pazienti

Mal di schiena e chirurgia, pregiudizi da sfatare
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Mal di schiena e chirurgia. Esistono luoghi comuni nell’ambito degli interventi alla schiena che ancora oggi sono molto radicati nella gente, ma che non hanno più ragion d’essere. "Durante la mia carriera di Neurochirurgo specializzato nel trattamento delle patologie della colonna vertebrale, mi è capitato diverse volte di dover rispondere a domande di pazienti ai quali ho proposto un intervento - ha detto il dottor Claudio Ferlinghetti specializzato in tecniche operatorie mini-invasive - Credo sia necessario, al fine di fare chiarezza sugli interventi alla colonna vertebrale, sfatare alcuni luoghi comuni".

Mal di schiena. È vero che se mi faccio operare alla schiena rischio di rimanere su una sedia a rotelle?

Non vi è alcun rischio di rimanere paralizzati a seguito di un intervento alla colonna vertebrale lombare. L’unico rischio è di poter danneggiare una radice nervosa con conseguente difficoltà nel muovere un piede, ma che non compromette la capacità di camminare. È oggi possibile ridurre al minimo, se non addirittura azzerare tale rischio, grazie all’esperienza del chirurgo e all’utilizzo della tecnologia, ossia del microscopio e del monitoraggio elettrofisiologico intraoperatorio (Elettromiografia).

È vero che se faccio un intervento di stabilizzazione vertebrale con viti e barre non potrò più piegare la schiena?

Assolutamente falso. Un intervento di stabilizzazione ad uno o due dischi limita in maniera irrisoria e pertanto non percepita dal paziente, il quale tornerà a piegarsi come prima o più di prima una volta migliorato il dolore alla schiena.

Mi hanno detto che una volta operato alla schiena non potrò più fare il lavoro di prima

Falso nella stragrande maggioranza dei casi. È solamente per lavori particolarmente pesanti e per interventi particolarmente complessi che vi può essere la necessità di cambiare lavoro o avere limitazioni nello svolgimento della mansione abituale. Nella maggioranza dei casi, grazie a tecniche mini-invasive che salvaguardano l’integrità della muscolatura, i pazienti riprendono il loro lavoro abituale.

Una volta operato alla schiena non potrò più fare attività sportiva?

Certo che si potrà fare sport. Almeno nella stragrande maggioranza dei casi. I pazienti sottoposti ad un intervento per ernia del disco con tecnica microchirurgica potranno riprendere gradualmente, dopo circa 1 mese, la medesima attività sportiva. Chi dovesse decidere di intraprendere, dopo l’intervento, una nuova attività sportiva potrà farlo, scegliendo liberamente senza limitazioni o vincoli particolari.

Conclusioni

In conclusione si può affermare che oggi la chirurgia della colonna vertebrale, grazie a tecniche sempre meno invasive e alla tecnologia di supporto al chirurgo, è una chirurgia sicura, che riduce i rischi operatori e le complicanze ed offre ai pazienti la massima sicurezza ed il ritorno ad una vita normale.

Il chirurgo

Esperto di chirurgia mini-invasiva della colonna vertebrale, il dottor Claudio Ferlinghetti è oggi un punto di riferimento tra i più autorevoli sul territorio per la cura della lombosciatalgia.
Laureato nel 1999 in medicina e chirurgia, utilizza una tecnica operatoria che riduce le cicatrici, provoca minimi danni alla massa muscolare, limita il rischio di complicazioni post-intervento e riduce i tempi di recupero accelerando notevolmente il ritorno alla vita di tutti i giorni per il paziente.
Per informazioni tel. 327.2297251 o visita il sito www.dottclaudioferlinghetti.it

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