La Società Mutuo Soccorso di Salò compie 160 anni

La Società Mutuo Soccorso di Salò con l'occasione ha consegnato sei borse di studio a studenti meritevoli delle secondarie di primo grado.

La Società Mutuo Soccorso di Salò compie 160 anni
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La Società Artigiana Operaia di Mutuo Soccorso di Salò compie 160 anni.

Un compleanno importante

Un compleanno davvero importante per quella che è stata ed è un punto di riferimento per la città di Salò. Questa mattina (sabato 30 marzo) è stata deposta una corona d'alloro sulla targa che ricorda la via che fu dedicata al fondatore della Società, l'avvocato Pietro Zanoli. Nel pomeriggio in Sala dei Provveditori Alberto Comini ha presentato il suo libro «Banca Popolare di Salò, vicende e protagonisti del credito popolare salodiano (1869-1949)».

Una storia dimenticata, pazientemente ricostruita nel libro di Alberto Comini, quella della Banca Popolare di Salò che aveva la sua sede nella Fossa, nell’immobile ora occupato da UBI e che nell’epoca della sua massima espansione arrivò ad avere quattro sportelli (a Gardone Riviera, a Sabbio Chiese, a Manerba e per un breve periodo a Gargnano) e oltre mille soci.

La Popolare salodiana rappresentò, all’epoca della sua fondazione avvenuta nell’agosto 1869, una delle prime esperienze di credito popolare in Lombardia, operando per ben ottanta anni a Salò e nel suo circondario prima della sua messa in liquidazione avvenuta nell’aprile del 1949.

Il libro per la prima volta ripercorre vicende e i protagonisti di questa piccola banca togliendola dall’oblio, un destino comune a molti altri piccoli istituti di credito locali, nati sul finire dell’Ottocento, operanti con alterne fortune fino agli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso (per citarne solo alcuni nell’area gardesana la Banca Popolare di Desenzano, la Banca S. Isidoro di Vobarno, la Banca S. Ercolano di Maderno, la Cassa Rurale Cattolica di Manerba), dei quali si è persa in gran parte la memoria storica e documentale.

La constatazione è tanto più significativa con riguardo alla Popolare di Salò, una realtà che per molti lustri, a cavallo tra il XIX e il XX secolo, fu considerata “il più importante istituto della città”, motivo di vanto per la borghesia salodiana. Quella stessa borghesia di stampo liberale progressista a cui si lega la nascita della Società di Mutuo Soccorso Artigiana e Operaia (1859) e dell’asilo infantile (1866) e le scuole tecniche d’arte applicata.

Le ragioni di questa dimenticanza sono probabilmente da ascrivere all’improvviso e inatteso epilogo della sua storia – nel breve intervallo di due mesi, tra febbraio e aprile 1949, si assistette alla sua crisi e alla successiva messa in liquidazione - e alla volontà di lasciare alle spalle una ferita aperta, un evento doloroso per la comunità salodiana che coinvolse, non solo dal punto di vista economico, la vita di numerose persone e famiglie.

In quei mesi dell’inizio del 1949, la storia della Banca Popolare si intreccia in un abbraccio fatale a quella della “Soffieria del Benaco”, una fabbrica di fialette ad uso farmaceutico situata a pochi metri dalla popolare in fondo alla Fossa, l’azienda che venne pesantemente finanziata dalla banca e che con il suo fallimento, ne causò il dissesto.

Un epilogo amaro che apre, tra gli altri, l’interrogativo su cosa avrebbe potuto rappresentare per la città di Salò e il suo comprensorio la presenza di questo piccolo, ma ben radicato, istituto di credito locale nei decenni della rinascita economica del secondo dopoguerra.

Il saggio di Alberto Comini è frutto di un lavoro che ha attinto informazioni da una pluralità di fonti, pazientemente raccolte negli anni. Due in particolare, hanno dato al lavoro lo spunto decisivo per concretizzarsi in questa pubblicazione. Il Fondo “banche bresciane” della Fondazione Micheletti (sette bobine di cui una che contiene ventinove relazioni al bilancio della Banca Popolare di Salò) e il materiale inedito contenuto nel Fondo archivistico della Banca Popolare di Salò depositato presso la sede di UBI Banca a Brescia e proveniente dalla Fondazione S. Paolo di Brescia, che ha dato modo di ricostruire con maggiore precisione gli ultimi due mesi di vita dell’istituto di credito.

Nell'esposizione l'autore è stato introdotto da Giovanni Pelizzari.

Le parole della presidente Maria Cristina Gnes

«In questi 160 anni di vita la Mutuo Soccorso continua il suo percorso sempre con gli stessi valori che l'hanno contraddistinta, gli stessi dalla sua costituzione: solidarietà, impegno e fratellanza. Questi sono rimasti identici in una società in costante evoluzione. Virtù che vengono rappresentate nel simbolo della Muto Soccorso, la stretta di mano».

Borse di studio agli studenti meritevoli

Nel corso della giornata sono state consegnate sei borse di studio agli studenti meritevoli delle scuole secondarie di primo grado Gabriele d'Annunzio e alla paritaria Enrico Medi . Gli studenti premiati sono state Giada Mazzacani, Sofia Fontana e Maria Costanza Chiodaroli della paritaria; Lidia Possi, Sara Cigala e Anna Pasini della d'Annunzio. Consegnato poi un contributo nelle mani del preside della paritaria Emiliano Buggio e della vicaria della d'Annunzio Viviana Ceresini.

Ad introdurre i vari momenti della giornata è stato Gualtiero Comini. É intervenuto poi il Past President oltre che vicesindaco e assessore alla cultura e pubblica istruzione Pierantonio Pelizzari che ha portato il saluto dell'amministrazione. Ha inoltre ripercorso la lunga storia della Società salodiana.

Il sipario è calato con l'esibizione del Trio di musicisti Lino Franceschetti, Mauro Sereno e Sergio Mazzei e un gradito rinfresco di saluto.

 

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