Il commosso saluto di Iseo al curato, don Michele Tomasoni

Molti in questi giorni lo hanno abbracciato, salutato, gli hanno stretto la mano e consegnato messaggi.

Il commosso saluto di Iseo al curato, don Michele Tomasoni
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Il commosso saluto di Iseo a don Michele Tomasoni. Ieri alle 17 in pieve la comunità ha ringraziato il curato per quanto fatto in questi dieci anni.

Il commosso saluto di Iseo al curato, don Michele Tomasoni

Don Michele Tomasoni, classe 1983, originario della parrocchia di San Paolo e ordinato nel 2009, come primo incarico è diventato curato a Iseo e dal 2013 anche a Clusane. Per dieci anni ha lavorato al fianco del parroco, don Giuliano Baronio, per costruire l'unità pastorale tra Iseo, Clusane e Pilzone. Con le nuove nomine del vescovo Pierantonio Tremolada, don Michele è diventato il nuovo vicario parrocchiale di Nuvolera, Nuvolento, Serle e Castello di Serle e ieri pomeriggio, nella pieve gramita, ha celebrato la Messa per salutare l'intera comunità.

Don Michele: "Continuate a lavorare insieme come unità pastorale"

Molti in questi giorni lo hanno abbracciato, salutato, gli hanno stretto la mano e consegnato messaggi. "Non pensavo ci fossero così tante persone che mi vogliono bene". Con queste parole don Michele ha iniziato la Messa di ieri pomeriggio, domenica, celebrata insieme al parroco e agli altri sacerdoti di iseo e frazioni nell'antica pieve tanto amata. Partendo da una riflessione sulle parabole della misericordia e, in particolar modo, su quella del figliol prodigo, durante l'omelia il curato ha ripercorso quanto fatto in questi dieci anni a contatto con le comunità di Iseo, Clusane, Cremignane e Pilzone, con i ragazzi, i giovani, i catechisti, i volontari. "Posso dire di essere un figlio fortunato - ha esordito con emozione - La casa della vita è piena di doni: penso alla famiglia che mi ha sempre accompagnato e appoggiato, agli 11 anni di seminario e ai 10 di sacerdozio qui. Penso ai volti, ai tanti momenti condivisi, a quelli belli, ma anche a quelli di prova. Grazie a don Giuliano, che mi ha accolto come un figlio, alle suore, alla comunità Mamré, alle preghiere degli ammalati. Ci siamo trovati nelle comunità degli oratori a sentir battere il cuore del Padre e la storia delle nostre parrocchie è proprio questa parabola: poter giungere alla comunione. Vi chiedo di non palrare di me, ma con chi c'è. Sarà il dono più bello. Continuate a lavorare insieme come unità pastorale".

Don Giuliano: "Perdo un figlio amato"

"Quando l'ultimo dei servi racconta l'ennesima tragedia capitata, la morte di tutti i suoi figli, Giobbe dice: il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore - ha esordito il parroco richiamandosi al Libro di Giobbe - Non so con quale fatica Giobbe riuscì a pronunciare quelle parole. Fatica e amarezza ho io nel cuore nel ripetere le sue parole guardando alla scelta del vescovo. Il Signore mi ha dato te, don Michele, dieci anni fa: ho condiviso con te gioie, fatiche e speranze del ministero sacerdotale; in te ho visto rispecchiato l'entusiasmo dei miei primi anni di sacerdozio. Col tuo carattere sempre gioviale e sereno, la tua passione educativa per i ragazzi e i giovani ci hai aiutato a formulare il progetto educativo per risolvere l'annoso e spinoso problema dell'oratorio, che forse sta per arrivare al traguardo. Col tuo trasferimento perdo un valido collaboratore, un amico fedele, un consigliere speciale, un figlio amato. Al Signore il mio grazie per avermi dato te, e con fatica lo benedico per averti donato ad altri. Buon cammino, la porta di casa mia sarà sempre aperta".

Il grazie dei ragazzi e dell'intera comunità

"In questi tuoi dieci anni di ordinazione sacerdotale vogliamo rendere grazie insieme a te per il bene che hai compiuto - hanno esordito i giovani in chiesa - Il nostro grazie non poteva limitarsi alla preghiera, per questo abbiamo pensato a un dono". A don Michele è stato consegnato un pacco infiocchettato con un computer da tavolo e una stampante da portare a Nuvolera. "Ricordati di noi quando lo userai", hanno concluso i ragazzi. Al termine della celebrazione la comunità si è incamminata con i sacerdoti per via Mirolte, fino in oratorio, dove ognuno ha potuto personalmente salutare il curato durante la cena insieme.

Domenica alle 10.30 durante la Messa saranno accolti i due nuovi curati, don Nicola Ghitti e don Claudio Vezzoli.

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