Da Castenedolo e Calcinato il messaggio ambientalista sul palco di Taranto

Sul palco di Taranto sono salite le castenedolesi Rosa Cerotti e Raffaella Giubellini e i calcinatesi Laura Corsini, Manuel Serlonghi, Giusy Bertoli, Valter Bellandi.

Da Castenedolo e Calcinato il messaggio ambientalista sul palco di Taranto
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Da Castenedolo e Calcinato il messaggio ambientalista sul palco di Taranto in occasione del concerto del primo maggio.

Da Brescia a Taranto

Sono tornati ieri, mercoledì 2 maggio, le "Mamme di Castenedolo" e alcuni rappresentanti del Comitato Cittadini di Calcinato. Sul palco di Taranto sono salite le castenedolesi Rosa Cerotti e Raffaella Giubellini e i calcinatesi Laura Corsini, Manuel SerlonghiGiusy BertoliValter Bellandi. "E' stato un'esperienza fondamentale. - ha spiegato Corsini - Ancora una volta donne e uomini di tutta Italia che sono andati a Taranto con le proprie esperienze, per noi il Tavolo Basta Veleni, esempio di mettersi in rete".

Gli interventi: Rosa Cerotti

La mattinata si è aperta con l'intervento degli operai dell'Ilva, con politici e sindacati, ma anche moltissime associazioni e comitati, No Tav e NO Tap. Rosa Cerotti ha consegnato il dossier di Basta Veleni al Presidente della Regione Puglia, Emiliano, raccontando del lavoro che Brescia sta facendo da anni sul nostro territorio, a tutela dell'ambiente per un territorio malato e saturo. Ha evidenziato le similitudini di queste due città con lo stesso numero di abitanti (oltre 200.000 abitanti entrambe) che hanno una scuola con lo stesso nome, Scuola Deledda, e che entrambe si sono trovate a dover chiudere una scuola per bonificare il giardino dove i bambini giocavano a causa della presenza di PCB e metalli pesanti.

Gli interventi: Laura Corsini

Poi è toccato a Corsini esporre quanto elaborato a 6 mani. "Siamo comitati apartitici che troppo spesso - a causa di scelte politiche errate - che non tengono contro delle vere priorità della persona - siamo costretti ad attivarci in azioni a difesa dei territori e dei cittadini. Apartitici perché riteniamo che l'ambiente, cosi come l'istruzione, il lavoro, la sanità non debbano essere questioni di partito ma priorità per una società dove la salute e lo star bene devono essere messi al primo posto. E così il nostro ruolo è divenuto quello di segnalare. Organizzare incontri con i politici provinciali e regionali e con gli organi di controllo (Asl e Arpa) e, troppo spesso, promuovere ricorsi legali per denunciare impianti, discariche, infrastrutture che violentano un territorio già malato. Non siamo i comitati del NO ma riteniamo che sia il tempo di una "nuova politica" capace di scelte lungimiranti a lungo termine per un economia davvero sostenibile dove le responsabilità ricadano su ogni singolo. Serve un imprenditoria che rispetti il territorio, i cittadini che lo abitano, i lavoratori. Serve una cittadinanza che sia consapevole di adottare comportamenti attenti all'ambiente dove inquinamento, produzione e smaltimento di rifiuti e il cambiamento climatico siano davvero messi in campo quotidianemente. Serve una scuola che dia un livello di istruzione che incida su questa consapevolezza. E' certo. dato statistico, che sono le donne e le persone con istruzione superiore i più attivi nell'adozione di comportamenti in favore dell'ambiente e in programmi di formazione ed informazione. Il lavoro che è principo fondamentale riportato nella costituizione italiana. Ma è necessario e obbligatorio che sia un occupazione che dia dignità. Sentire dai TG parlare solo che chiudere ILVA di Taranto significherebbe portaer un -1% di diminuzione del Pil nazionae fa arrabbiareanche noi di Brescia. Perchè uno Stato serio, governato da politici seri non dovrebbero parlare solo di Pil. Questo non è l'indice di benessere di un paese. Ve lo diciamo noi di Brescia, che pur avendo un Pil di oltre 30mila euro pro capite, continuano a morire a causa dell' ambiente".

Gl interventi: Raffaella Giubellini

E' intervenuta poi Raffaella Giubellini ribadendo l'importanza di fare rete fra cittadini e indicando che i cambiamenti, di ogni genere, sono sempre partiti dal basso. Solo i cittadini uniti possono cambiare una situazione perché la politica, spesso, promette ma poi non fa nulla visto che troppi sono gli interessi economici contro i quali devono combattere per una migliore distribuzione della ricchezza; effettuare scelte mettendo al centro le vere "priorità" che non possono essere in italia le grandi industrie, le grandi infrastrutture; dare valore all'ambiente che significa salute; dare valore alla persona per una crescita sostenibile. Servono istruzione e formazione a partire dalle scuole per una vera consapevolezza. Gli ospedali bresciani funzionano bene ma non è questo che dobbiamo volere per noi e per il futuro.

 

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