Cementificio: Legambiente punta su un nuovo modello di sviluppo

"Legambiente è favorevole a questa visione: dove è stata applicata ha migliorato la qualità della vita e si è riusciti a riqualificare in altri impianti il lavoro di coloro che prima lavoravano in questi grandi impianti senza alcun dramma sociale od occupazionale".

Cementificio: Legambiente punta su un nuovo modello di sviluppo
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Cementificio: Legambiente punta su un nuovo modello di sviluppo per l'impianto di Tavernola Bergamasca, che si appresta a votare per la dismissione/riconversione o meno.

Cementificio: Legambiente punta su un nuovo modello di sviluppo

"Il cementificio di Tavernola è un residuo di un modello produttivo tipico del ‘900: nessuna considerazione per i territori limitrofi con l’unico obiettivo di sfruttare le risorse naturali per generare ricchezza". Così ha commentato il presidente del circolo Legambiente Basso sebino, Dario Balotta, a pochi giorni dal referendum.

"Nel frattempo il mondo in cui vivevamo è cambiato: abbiamo capito che il lavoro può essere anche rispettoso delle persone e dei territori, delle culture, del paesaggio e dell’ambiente - ha continuato Balotta - L’impianto di Tavernola ha continuato, però, con un percorso produttivo finalizzato al profitto senza investire sull’ammodernamento nei diversi passaggi di proprietà. Questo ha enerato un pesante impatto ambientale sulle popolazioni del lago".

Scommesa turistica contro Css-rifiuti

Il Sebino proprio due anni fa ha scommesso sulla sua vocazione turistica.

"Sono state impiegate ingenti risorse pubbliche che aveva quantificato in 15 milioni di euro tra costi diretti e indiretti il professor Renato Pugno in uno studio commissionato da Legambiente - ha sottolineato Balotta - Oggi il cementificio chiede di poter continuare a produrre utilizzando i Css come combustibili. I Css sono combustibili solo perché lo stabilisce un decreto ministeriale. Altrimenti tutti noi chiameremmo quei materiali con un altro nome: rifiuti. Rifiuti che i cementifici possono bruciare producendo emissioni fino a 9 volte superiori a quelle degli inceneritori. Ossia continuando un percorso produttivo che ha un impatto importante sul territorio e sulla vita delle persone".

La visione: trasformarlo in luogo turistico

L’impianto di Tavernola è stato autorizzato a bruciare i Css contro la volontà dei territori.

"Le persone si oppongono non per una visione miope ma perché hanno individuato un altro modello di sviluppo come prioritario - ha concluso Balotta - Un modello che prevede la riconversione e la trasformazione del cementificio in un luogo turistico ricettivo, museale o  commerciale. Legambiente è favorevole a questa visione: dove è stata applicata ha migliorato la qualità della vita e si è riusciti a riqualificare in altri impianti il lavoro di coloro che prima lavoravano in questi grandi impianti senza alcun dramma sociale od occupazionale".

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