Carpenedolo, il cuoco Giuseppe in pensione

Carpenedolo, il cuoco Giuseppe in pensione
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L'umiltà è l'ingrediente principale dei suoi piatti. O almeno lo è stata per 30 anni, l'arco di tempo in cui Giuseppe Tellaroli ha svolto il lavoro di cuoco alle scuole del paese. Lo storico cuoco è andato in pensione a giugno, quando l'anno scolastico si è concluso e per festeggiarlo nel migliore dei modi, dopo tanti anni di servizio, è stata organizzata una cena il 1° luglio con 40 persone. Tra di loro la preside, gli insegnanti e dipendenti comunali e della mensa. Come spesso succede in queste occasioni, il signor Tellaroli ha ricevuto dei regali dopo 30 anni di servizio e i presenti gli hanno donato un orologio, un portachiavi e un portasoldi. «Nella stragrande maggioranza dei miei anni lavorativi mi sono sentito sempre parte di una famiglia che si chiama scuola, anche se il mio settore d'appartenenza era un altro. Sono sempre stato rispettato dalle maestre e ricordo ancora il biglietto che mi avevano scritto dopo i miei primi tre anni alla scuola dell'infanzia: Quello che ha seminato generosamente in questi anni, rimarrà a lungo come segno della sua presenza». Una frase che il signor Tellaroli ricorda molto bene.

Sta di fatto che la sua attività è iniziata nel 1986, prima per un triennio alla scuola materna e in seguito è stato trasferito alla scuola elementare e media. Giuseppe Tellaroli ricorda che all'epoca «facevamo una trentina di pasti al giorno, ma con il trascorrere del tempo gli alunni sono aumentati fino a 130». Oltre l'onestà, uno dei caratteri distintivi del signor Tellaroli è stato l'essere minuzioso. Una precisione che spesso e volentieri lo portava a interloquire con il preside, perchè il cuoco voleva sapere se c'era stata qualche lamentela. «Il rapporto con le insegnanti è sempre stato ottimo: addirittura collaboravano alla distribuzione dei pasti. Lo stesso, prosegue Tellaroli, si può dire per i bambini. C'era grande sintonia con le amministrazioni comunali e negli anni sono stati avviati diversi progetti come l'orto dietro la scuola e laboratori di cucina. I bambini hanno anche partecipato all'Expo», ricorda Tellaroli. Trent'anni, adesso, sono nei pensieri del signor Tellaroli e di chi ha vissuto quei momenti. Così, passeggiando con lui per le vie del paese, si comprende bene cosa ha significato per diverse generazioni di carpenedolesi: tutti lo salutano, parlano dei momenti trascorsi in mensa. Il signor Tellaroli è una sorta di istituzione, di quelle che non ha avuto bisogno di nessuna scrivania per farsi ricordare. Semmai gli sono bastate delle pentole e alcune ricette preparate con cura e attenzione. Per tutto ciò verrà ricordato il suo lavoro.

Oggi, durante le prime settimane del tanto agognato pensionamento, Giuseppe Tellaroli dice di stare «benissimo». Le sue giornate trascorrono tranquille: «Sono felice della mia vita da pensionato. Trascorro il tempo con le mie nipotine, oppure mi dedico all'orto dove mi dimentico anche di fumare e per chi mi conosce bene sa cosa vuol dire». Già, ma nonostante questa nuova esperienza, il signor Tellaroli non potrà dimenticare quei tre decenni della sua vita che in maniera inevitabile si sono incrociati con il vissuto di presidi, insegnanti ed alunni. E' la loro riconoscenza, sincerità, affetto, rispetto che Giuseppe si porterà dentro. Magari ci penserà durante le giornate nell'orto o con le nipotine. Quei momenti sono indelebili, come il ricordo dei piatti gustati e apprezzati da diverse generazioni.

Valerio Morabito 


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