Brescia: poche denunce di violenza rispetto al numero di abitanti

Seconda provincia lombarda per numero di abitanti, è solo sesta nella classifica delle denunce

Brescia: poche denunce di violenza rispetto al numero di abitanti
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Brescia: poche denunce di violenza rispetto al numero di abitanti.

Secondo i dati dell'Istat, quelli più aggiornati risalgono al 2015, quella di Milano è la provincia che denuncia di più d'Italia, con 13,2 denunce di violenza sulle donne ogni 100.000 abitanti. A seguire Savona, con 13,1 e Siena con 13. Il territorio che denuncia di meno è Vibo Valentia, in Calabria, con solo 1,8 denunce ogni 100 mila abitanti. E a Brescia?

L'inchiesta

Brescia, nonostante sia la seconda provincia della Lombardia per numero di abitanti, è solo sesta in classifica per numero di donne denuncianti: i casi sono 6,2 ogni 100 mila abitanti. La ricerca dell'Istat si basa solo sui reati denunciati: sono escluse tutte le situazioni in cui le donne non si sono rivolte alle forze dell'ordine.

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Dato positivo o allarmante?

I dati devono essere interpretati e le letture che possono essere fatte sono due: o a Brescia avvengono poche violenze rispetto agli altri territori, oppure a Brescia si denuncia molto poco. Infatti Brescia è solo sesta nella classifica delle provincie denuncianti, nonostante sia la più popolosa della Lombardia dopo Milano. E' preceduta da Varese, Lodi, Bergamo e Monza e Brianza.

Complessivamente, il numero delle denunce sono in calo: sono passate dalle 4800 del 2010, alle 4000 del 2015. In realtà, il numero delle denunce è solo la punta dell'iceberg: la violenza di genere si manifesta in mille forme diverse, non solo con la violenza fisica o psicologica. Inoltre, la violenza risulta essere maggiore sui soggetti più deboli che non hanno la possibilità di denunciare: basti pensare alle donne vittime di tratta, alle migranti che muoiono quotidianamente nei nostri mari, alle forme di ricatto a cui molte donne sono sottoposte, soprattutto quando sono coinvolti i figli.

La violenza di genere è un problema non solo culturale e sociale, ma anche politico e quindi, per essere risolto, deve essere affrontato con soluzioni integrate e con una adeguata campagna di sensibilizzazione, come quella che è in corso in tutta Italia e nel Basso Garda. 

 

 

 

 

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