Baresi ex sindaco di Ghedi contro l'abolizione del vitalizio

"Se mi toccano la pensione li porto tutti in tribunale". Così l'ex parlamentare si è espresso contro l'abolizione del vitalizio a "Mattino cinque" da poco andato in onda.

Baresi ex sindaco di Ghedi contro l'abolizione del vitalizio
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Baresi ex sindaco di Ghedi ed ex parlamentare contro l'abolizione del vitalizio, così si è espresso a "Mattino cinque", la trasmissione andata in onda questa mattina, venerdì 13 aprile.

La posizione

L'ex parlamentare Eugenio Baresi non ha usato mezzi termini: "Se mi toccano la pensione li porto tutti in tribunale". Così si l'ex sindaco di Ghedi, ora antiquario a Brescia, si è espresso contro l'abolizione del vitalizio a "Mattino cinque", la trasmissione andata in onda questa mattina, venerdì 13 aprile.

La carriera politica a Brescia

Classe 1953 Eugenio Baresi ha iniziato la sua carriera politica come  delegato provinciale del Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana di Brescia dal 1977 al 1982, Dirigente Nazionale l'Ufficio Diritti Civili dal 1978 al 1980 ed infine Vice Segretario Nazionale dello stesso Movimento dal 1980 al 1982. È stato consigliere provinciale dal 1980 al 1985. Eletto sindaco di Ghedi dal 1986 al 1990 con una amministrazione di centro sinistra (DC- PSI) e dal 1990 al 1992 con una amministrazione DC-PCI, dimettendosi in occasione dell'apertura della sua nuova attività in Milano.

La carriera politica al Governo

E' stato eletto alla Camera dei Deputati nel 1994 nel collegio 28 Ghedi con il 56,7% sostenuto da Forza Italia, Lega Nord, Centro Cristiano Democratico e Liberaldemocratici. Ha fatto parte della Commissione Attività Produttive, è stato capogruppo del CCD e membro dell'ufficio di presidenza nella Commissione Giustizia della Camera dei Deputati. Poi segretario della Commissione Bicamerale di Indagine sul Terrorismo e le Stragi e membro della delegazione dei firmatari dell'appello sulla corte penale permanente e la moratoria sulle esecuzioni capitali del Partito Radicale nel 1994. Nel 1996 si è candidato nello stesso collegio 28 per il Polo delle libertà (coalizione di centro-destra) e senza il sostegno della Lega ha ottenuto il 30,5 % dei voti. Dal 1996 non ha più ricoperto incarichi pubblici.

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