Studenti medie accompagnati per legge: favorevoli o contrari?

La legge impone che i ragazzini delle medie non escano da scuola se non accompagnati

Studenti medie accompagnati per legge: favorevoli o contrari?
Pubblicato:
Aggiornato:

Studenti medie accompagnati per legge: favorevoli o contrari? La sentenza della Corte di Cassazione sta facendo molto discutere anche in provincia di Brescia.

Studenti medie accompagnati per legge: favorevoli o contrari?

Sta facendo molto discutere la sentenza emessa recentemente dalla Corte di Cassazione e relativa allo studentato delle scuole medie. La legge, infatti, impone ai dirigenti scolastici di non far uscire i ragazzi da scuola se non in presenza dei genitori o di un responsabile autorizzato. Fino ai 14 anni, quindi, sarà vietato tornare a casa da soli. La questione tocca sia i dirigenti scolastici sia i genitori, che in caso di inadempienza potrebbero essere denunciati di abbandono di minore. Ma soprattutto riguarda gli studenti che vedono ridotta la loro autonomia e rischiano di crescere come "bamboccioni"

Prima di tutto la sicurezza dei ragazzini

La neonata legge rappresenta la conclusione di un lungo processo di più dieci fa. Uno studente era stato investito da un autobus fuori dalla scuola, mentre tornava a casa sua. Un mese fa, la Cassazione ha confermato la responsabilità della scuola in questo tragico incidente. L'attività di vigilanza attuata dalla scuola, quindi, continuerà ad essere applicata anche al di fuori del perimetro scolastico, almeno finché lo studente non sarà nelle mani dei genitori o altri adulti. "Questa è la legge e i genitori devono essere consapevoli" - ha commentato il ministro dell'istruzione Valeria Fedeli. 

I presidi si dividono

Il fronte della dirigenza scolastica è diviso. Da una parte c'è chi già applicava questi tipo di controllo, dall'altra c'è chi ritiene che alla legge seguiranno più difficoltà che benefici. "Questa legge è un dispositivo assurdo ed è indispensabile una riflessione a livello di dirigenza scolastica - ha affermato Giovanni Scolari, preside del comprensivo di Castegnato - La situazione creerà più disagi che benefici e scomparirà qualunque forma di autonomia. E non solo, nessuno vorrà prendersi più la responsabilità per un minore che non sia suo figlio, dall'amica della madre che le chiede un favore, all'autista dell'autobus, che dovrebbe aspettare a far scendere il ragazzino finché i genitori non sono presenti. Voi vi assumereste questa responsabilità sapendo di poter essere accusati di abbandono dei minori?".

La minore autonomia ricade sulla crescita?

"Il tragitto da casa a scuola rappresenta uno dei passi che un ragazzino compie verso la conquista dell'autonomia: non è fondamentale per la personalità, ma è comunque utile". Queste le parole della psicologa Ernesta Zanotti, invitata a esprimersi sul caso. "L'adolescenza è un'età importante per la self mastery, la percezione che una persona ha delle proprie capacità di cavarsela da sola nelle situazioni di difficoltà. E' un momento fondamentale in cui il ragazzo inizia a misurare le proprie capacità. Il genitore deve regalare questi momenti al figlio per fare esperienza di autonomia, anche se in questo caso è la scuola che ha deciso".

Seguici sui nostri canali