Leone aperto a Santo Stefano: parcheggi pieni e code

Leone aperto a Santo Stefano: parcheggi pieni e code
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Alla fine ha vinto il Leone. Il centro era pieno di persone, la galleria intasata

La direzione infatti aveva annunciato qualche giorno fa che la galleria del centro commerciale sarebbe rimasta aperta sino alle 22 nel giorno di Santo Stefano. Contro questa scelta erano state raccolte oltre 300 firme da parte del Comitato di lavoratori dipendenti che si appoggia al sindacato di base Flaica Cub Brescia e che ha riunito circa 80 delle attività presenti in galleria. 300 firme di dipendenti dei negozi, che hanno richiesto, lo scorso 15 dicembre, un passo indietro alla direzione del centro. «La vostra decisione provoca malessere e disagio – hanno spiegato i lavoratori nella loro lettera – Rivendichiamo il diritto a poter vivere quella giornata al fianco dei nostri cari, di coltivare i nostri interessi o, più semplicemente, di poter godere di tempo libero, così com’era prima che si affermasse la completa liberalizzazione degli orari nel commercio, che non ha aiutato ad aumentare i consumi, ma ha solamente spalmato i clienti su più giornate».

Il Leone dal canto suo aveva risposto che la scelta era stata condivisa anche con i negozi e vista la concorrenza di altri centri commerciali non avrebbe potuto fare diversamente.

Parcheggi pieni, code in tangenziale e galleria intasata.

Al Leone, è innegabile, il 26 dicembre c’era pieno di gente. Complice il maltempo, sicuro, ma anche la volontà di migliaia di clienti che hanno deciso di passare il giorno di festa al centro commerciale. Non si sente (almeno per ora) dunque la crisi dei centri commerciali che sta attraversando gli Usa: il commercio online ha dato un duro colpo ai negozi ma a rovinare le «cattedrali del consumo», secondo un’inchiesta del New York Times, ci sarebbe l’aumento delle diseguaglianze: i poveri vanno nei discount, i ricchi nelle catene chic, la classe media è in via d’estinzione. Secondo gli analisti i centri commerciali si salveranno solo integrando esperienze ai prodotti. Certo, commessi scontenti e «musoni» non aiutano i clienti a sentirsi in un ambiente confortevole e in quest'ottica bisognerà forse andare oltre alle valutazioni economiche nel fare scelte di questa natura. Ma questo fenomeno, per adesso, non sembrerebbe preoccupare il Leone di Lonato. Almeno a Santo Stefano.

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