Arrestato militante Isis a Torino, era stato al centro di un'indagine della Procura di Brescia

Halili ha 23 anni ed è marocchino. Era già finito al centro di un’inchiesta della Procura di Brescia e della Digos.

Arrestato militante Isis a Torino, era stato al centro di un'indagine della Procura di Brescia
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Arrestato militante Isis questa mattina: come racconta la nostra testata piemontese ilCanavese.it, si tratta  di un volto già noto, arrestato per propaganda nel 2015.

Arrestato militante Isis

Si tratta di Halili el Mahdi, 23enne marocchino naturalizzato italiano, già noto per essere l’autore del primo testo di propaganda dell’Isis in Italia, un documento di 62 pagine dal titolo “Lo Stato Islamico: una realtà che ti vorrebbe comunicare”. Per questo motivo già nel dicembre 2015 aveva patteggiato due anni di reclusione con sospensione condizionale per istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. Ora all’indirizzo di Halili el Mahdi è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di partecipazione all’associazione terroristica dello Stato Islamico.

Aveva contatti in Lombardia

Halili era già finito al centro di un’inchiesta della Procura di Brescia e della Digos che lo avevano bloccato nel marzo del 2015 dopo che aveva pubblicato in rete un manuale islamico. L’inchiesta aveva portato alla scoperta di persone in grado di arruolare soldati per l’Isis; tra questi anche il foreign fighter bresciano Anas El Abboubi, arrestato, scarcerato dal Riesame e poi andato in Siria a combattere.

“Sempre contatti in Lombardia”

“Quando viene arrestato un sospetto terrorista, si scoprono quasi sempre contatti in Lombardia – ha detto il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato –  Basta con l’immigrazione selvaggia, basta con numeri improponibili spediti sul nostro territorio dal Governo, basta con moschee abusive e centri islamici fuori legge che non vengono chiusi, come a Milano”.

Il blitz

Halili el Mahdi stavolta è stato arrestato dalla Polizia di Torino con l’accusa di partecipazione all’associazione terroristica dello Stato Islamico. L’operazione, cooprdinata dalla Procura di Torino, ha visto la partecipazione della polizia di Milano, Napoli, Modena, Bergamo e Reggio Emilia, con perquisizioni domiciliari e personali di 13 soggetti residenti nel Nord Italia e riconducibili ad ambienti dell’estremismo islamico.

Massima allerta nel nostro Paese

Già lanciata nelle scorse settimane l’allerta dall’Interpol sugli sbarchi fantasma di estremisti dello Stato Islamico sulle nostre coste, allarme rientrato con la pronta smentita di Viminale e intelligence italiano.

Il ministro dell’Interno, Marco Minniti è intervenuto sull’allerta Jihad nel nostro territorio:

«Mai l’allarme di jihad è stato così alto nel nostro Paese. Il quadro della minaccia di Isis rimane radicalmente immutato. Anzi, la caduta di Raqqa e Mosul, se da una parte fa venir meno l’elemento “territoriale” del Califfato, dall’altro aumenta la pericolosità dell’altra componente, quella terroristica», ha detto il ministro in un’intervista alla Stampa. E poi il Ministro prosegue: «lo Stato islamico è stato capace di arruolare 25-30 mila foreign fighters da circa 100 Paesi diversi. La più importante legione straniera che la storia moderna ricordi. Molti sono morti, ma i sopravvissuti stanno cercando rifugio altrove. Anche qui in Europa».

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