Videosorveglianza nelle Rsa e Rsd: mozione in Regione

"Le singole strutture avranno il diritto di scegliere se installare o meno le telecamere in alcuni luoghi sensibili. Detto questo, chi non si adeguerà, perderà però i contributi regionali".

Videosorveglianza nelle Rsa e Rsd: mozione in Regione
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Videosorveglianza nelle Rsa e Rsd: verrà presentata in Consiglio regionale questa mattina, martedì, la mozione rigurdante l'installazione delle telecamere interne come requisito indispensabile per accreditarsi con Regione Lombardia.

Videosorveglianza nelle Rsa e Rsd: mozione in Regione

Tutelare la sicurezza e il benessere dei tanti anziani e disabili ricoverati all’interno delle residenze sanitarie della Lombardia. E’ con questo spirito che i consiglieri regionali Angelo Palumbo e Simona Tironi presenteranno, nella seduta del Consgilio regionale di questa mattina, martedì, una mozione dove si invitano il presidente Attilio Fontana e la Giunta a inserire, tra i requisiti indispensabili per ottenere l’accreditamento con Regione Lombardia, la dotazione di impianti di videosorveglianza interna, per il monitoraggio e la prevenzione da azioni lesive della dignità di ospiti e operatori.

Adeguamento entro 12 mesi

Le strutture già accreditate dovranno quindi adeguarsi entro e non oltre i 12 mesi dall’entrata in vigore dei nuovi requisiti, le cui linee guida saranno concordate con tutti i soggetti interessati attraverso la promozione di un tavolo di lavoro.

I costi relativi all’installazione delle telecamere saranno in buona parte coperti da un adeguato stanziamento di Regione Lombardia, che chiude un percorso avviato lo scorso anno con la legge regionale n.2/2017.

Palumbo: "Chi non si adeguerà perderà i contributi regionali"

Soddisfatto Palumbo, primo firmatario del documento. “Si tratta di una misura di assoluto buonsenso, a tutela degli ospiti, dei familiari delle vittime, dirigenti e dipendenti delle strutture, volta a contrastare il ripetersi di episodi violenti ai danni delle categorie più fragili - ha commentato - Da liberali non imponiamo niente a nessuno. Le singole strutture avranno il diritto di scegliere se installare o meno le telecamere in alcuni luoghi sensibili. Detto questo, chi non si adeguerà, perderà però i contributi regionali. Dubito che qualcuno sarà disposto a rinunciarvi”.

Tironi: una seconda mozione anche per i nidi

Seconda firmataria della mozione è la consigliera azzurra Simona Tironi. “Troppo spesso assistiamo impotenti al verificarsi di azioni tremende ai danni di persone inermi - ha dichiarato - In Lombardia così come in tutta Italia le cronache giornalistiche documentano soprusi di ogni tipo contro disabili, anziani e bambini, costretti a subire percosse, costrizioni fisiche e violenze di altro tipo. E’ nostro
dovere sostenere con ogni mezzo i familiari delle vittime, che non possono essere lasciati soli a combattere questa battaglia. In virtù di ciò, durante la prossima seduta in Consiglio presenteremo una seconda mozione (speculare a questa) per dotare di videosorveglianza anche i tanti asili nido della Lombardia, chiedendo un adeguato stanziamento volto a coprire totalmente i costi relativi all’installazione. Questo per tutelare i bambini, tutte le famiglie e allo stesso tempo le insegnanti e gli operatori, che ogni giorno svolgono con professionalità, dedizione e passione il loro lavoro”.

Il commento del capogruppo di FI in Consiglio regionale

“Il provvedimento è in linea con l’azione politica di Forza Italia a livello nazionale - ha precisato Gianluca Comazzi, capogruppo di Fi in Consiglio regionale, anch’egli firmatario della mozione - Tra i nostri obiettivi c’è anche quello di sostenere, in Conferenza Stato-Regioni, la definizione di regole e procedure su tutto il territorio italiano, al fine di garantire la libertà e la tutela di anziani e disabili
in ogni realtà sociosanitaria d’Italia”.

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