Ultracentenaria: la Travagliatese Anna Ussoli ha compiuto i 103

Quando le si chiede come ha fatto ad arrivare così "giovane" ai 103, risponde come il suo medico: "L’è ‘l caratèr la sò forsa".

Ultracentenaria: la Travagliatese Anna Ussoli ha compiuto i 103
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Ultracentenaria: la Travagliatese Anna Ussoli ha compiuto i 103. Festeggerà domani in casa di riposo. Ma dentro è ancora una giovanota e guai a dirle "anziana".

Ultracentenaria: la Travagliatese Anna Ussoli ha compiuto i 103

Oltre un secolo di storia sulle spalle, ma Anna Ussoli, che martedì scorso ha compiuto la bellezza di 103 anni, è "dritta" come una giovanotta. Ha grinta da vendere e, attorniata da amici, figli, nipoti e pronipoti, festeggerà doani in casa di riposo a Travagliato il suo nuovo traguardo.
Per l’intervista si è preparata "come una regina", come la chiamano affettuosamente le terapiste della Rsa Don Angelo Colombo.

E' nata nel 1915 a Paderno

E’ nata nel 1915 a Paderno Franciacorta. Piccolissima durante la Prima Guerra mondiale, ha vissuto in pieno la Seconda e, con forza e risolutezza, ha sottolineato che lei "andava fino a Lumezzane in bicicletta perché lavorava in uno stabilimento bellico", oltre che in una filanda.
Prima di tre figli, ha conosciuto Giuseppe Montini, che nel 1936 è diventato suo marito, in un’osteria del paese.

Il marito era nato a Travagliato e aveva una casa a Camignone, frazione di Passirano. Per questo dopo il matrimonio i coniugi si sono trasferiti lì. Quello stesso anno è nato il primo figlio, il «poer Firmì». Firmo infatti è mancato due anni dopo. Nel 1938 è nato Pietro (mancato a causa di una malattia), nel ‘41 Vittorio, mentre nel ‘44 e nel ‘46 Anna ha dato alla luce le figlie Teresa e Andreina.

Anna ha continuato a lavorare in filanda anche dopo essersi sposata, poi ha lasciato il lavoro e si è occupata interamente della casa e dei figli. Da Passirano la famiglia si è spostata a Torbole Casaglia nel 1951 e infine dal ‘63 si è stabilita a Travagliato.

Il carattere è la sua forza

"E’ stata una delle prime ospiti del centro diurno dal 2011 - hanno spiegato le figlie - Negli anni Novanta andava in vacanza con le amiche, si trovavano per chiacchierare e giocare a carte. Insomma, non ce la faceva proprio a stare a casa da sola. Ha cominciato a venire alla fondazione per giocare a carte al centro diurno, ma quando ha visto i malati ha subito detto che non avrebbe mai voluto entrare in Rsa. Nemmeno con la badante c’è stato verso".

La Ussoli ha sempre voluto la sua autonomia. Ma dopo la frattura al femore si è convinta.

"Dal 2014 è entrata in casa di riposo, non si fida più molto a camminare da sola, ma ogni mattina fa i suoi esercizi - hanno continuato - Quando gli altri ospiti dopo cena andavano a riposare lei faceva cinque giri della sala a piedi per digerire".

Quando le si chiede come ha fatto ad arrivare così "giovane" ai 103, risponde come il suo medico: "L’è ‘l caratèr la sò forsa".

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