Scuola Varisco, caos in consiglio

I genitori presenti non hanno potuto parlare ma hanno fatto comunque sentire il loro dissenso con commenti e applausi. 

Scuola Varisco, caos in consiglio
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Caos nel Consiglio comunale di Chiari, nel quale i genitori della scuola Varisco non sono potuti intervenire.

Negato il Consiglio comunale aperto

Si sta svolgendo in questo momento il Consiglio che vede protagonista la scuola Varisco e la richiesta, negata, di un Consiglio comunale aperto in cui i genitori degli scolari che frequentano la scuola della frazione  del Santellone avrebbero potuto leggere una lettera.

La speranza dei genitori era quella di poter far sentire la propria voce, ma a discutere sono stati i consiglieri dell'opposizione e il presidente del Consiglio Sandro Gozzini, che invece ha negato il Consiglio comunale aperto.

La maggioranza ha sottolineato che l'Amministrazione Vizzardi ha voluto mettere al centro dell'attenzione le scuole con un intervento completo e non con lavori di messa a norma.

I genitori

I genitori presenti non hanno potuto parlare ma hanno fatto comunque sentire il loro dissenso con commenti e applausi e con una lettera; il consigliere comunale Fabiano Navoni ha infatti letto una lettera dei genitori del Comitato del Santellone per far sentire la loro voce.

In settimana erano apparsi due striscioni sul ponte della stazione per invitare i clarensi a partecipare al consiglio con lo slogan "il Varisco al Santellone".

La vicenda

La questione si ricollega infatti allo spostamento degli studenti della frazione Santellone al nuovo polo scolastico in costruzione in via Lancini e nel quale dovrebbero confluire a settembre tutti gli alunni delle elementari. Un folto gruppo di genitori, e residenti nella frazione, si è unito arrivando a raccogliere più di mille firme per chiedere di rimandare la decisione di trasferire i ragazzi alla prossima Amministrazione e, nel frattempo, di farli rimanere nella vecchia scuola, legata alla tradizione, e immersa nella campagna.

La questione è diventata inevitabilmente anche politica (seppur le mamme rimarcano che loro agiscono solo per i figli e non per "colore") con la richiesta dei consiglieri di minoranza di un Consiglio comunale aperto.

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