Previsti cinquanta esuberi alla Boglioli

Licenziamenti collettivi in vista nello stabilimento di Gambara della storica azienda tessile

Previsti cinquanta esuberi alla Boglioli
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Previsti cinquanta esuberi alla Boglioli

Un regalo di Natale poco gradito per i dipendenti della Boglioli spa. L’azienda di Gambara infatti ha annunciato in un comunicato l'apertura della procedura di licenziamento collettivo prospettando esuberi per un massimo di 50 addetti su un totale di 181. Una notizia arrivata come un fulmine a ciel sereno per i lavoratori.  Anche se, vista la situazione dell’azienda, in molti temevano che si potesse arrivare a parlare di licenziamenti prima o poi.
Nello stabilimento di via Brescia è già in corso la cassa integrazione straordinaria ma i posti di lavoro erano stati mantenuti e la produzione non si è mai fermata. Il tutto grazie anche al successo del brand sui mercati nazionali ed internazionali che ha garantito di rimanere a galla.

La vicenda

Nel maggio scorso la Boglioli era stata acquisita da un fondo spagnolo. Il fondo «Wise», che controlla da qualche anno l’azienda, aveva infatti annunciato di aver accettato l’offerta vincolante degli spagnoli di «Phi Industrial Aquisitions». In quell’occasione la nuova proprietà aveva comunicato che avrebbe chiesto l’ammissione alla procedura di concordato preventivo. Ma nonostante gli sforzi della politica e gli incontri tra Provincia Regione e Comune, nulla era stato dichiarato sulla sorte dei dipendenti. Andrea Perrone era stato riconfermato nel ruolo di Amministratore delegato dell’azienda, in accordo con i futuri azionisti, mentre le deleghe operative erano state affidate al nuovo presidente Francesco Russo , direttore generale del brand «La Perla».

Il concordato preventivo

Lo scorso 22 settembre poi la società aveva firmato il concordato preventivo al Tribunale di Brescia. Un concordato «pieno con continuità aziendale», vale a dire che veniva riconosciuto il valore della preservazione dell’attività di impresa. Sembrava garantita quindi la continuità del lavoro dell’azienda ma nessuna certezza sul futuro dei lavoratori dello stabilimento gambarese. Ed ora la doccia fredda. I sindacati  hanno convocato per ogg un’ assemblea sindacale per chiarire le mosse e i passi da fare ora per difendere i diritti dei lavoratori, la maggior parte donne dello stabilimento.

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