La carica dei 300 contro i profughi. Ora raccolta firme

La carica dei 300 contro i profughi. Ora raccolta firme
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Si sono trovati in 300 ieri all’interno dello spazio Amici Miei di Poiano, frazione di Castel Goffredo, per sentire le proposte del consigliere comunale di minoranza Roberto Lamagni, che ha lanciato una raccolta firme per la petizione popolare contro l'arrivo di nuovi profughi.

Il tutto sarebbe stato ideato contro l'arrivo dei 24 profughi ospitati da un privato proprio nella frazione. Lamagni ha aperto la serata con la raccolta firme che chiede che non vengano concesse proroghe alle autorizzazioni già date; che a nessuno (pubblico o privato) vengano rilasciate ulteriori autorizzazioni oltre a quelle già in essere; che non vengano concesse proroghe alla permanenza delle suddette tende e che le stesse siano smantellate e rimosse il primo possibile.

La gente inizia subito a firmare mentre Lamagni apre la discussione con toni duri: «Se fossi stato sindaco non mi sarei mosso come ha fatto il nostro sindaco, mi sarei opposto subito a questa prepotenza perpetrata a Poiano dove la coop Olinda, con le tende della Croce Rossa, ha portato 24 persone nella casa di un privato che ha accettato questa situazione. Io mi sarei opposto, in modo pacifico come stiamo facendo qui questa sera».

Lamagni non risparmia neppure la Chiesa: «Basta, la domenica dovremmo sentire la parola di Dio e non ancora la voce di chi ci chiede di accettare questa invasione. Qui è in atto una vera e propria sostituzione del popolo. A Poiano ci sono i nigeriani, non sono profughi, sono clandestini. Se non c'è lavoro per noi, non capisco perché ci debba essere per questa gente che ora è nelle tende, ma presto finirà da privilegiata in hotel, mentre i nostri terremotati sono ancora nelle tende».Il sindaco Alfredo Posenato prende la parola e ribadisce che ha chiesto che non ci siano proroghe, «ma un sindaco non li può mandare via, anche se abbiamo avuto rassicurazioni che presto verranno smantellate queste tende. Sotto il profilo sanitario non hanno portato malattie».

Su questo argomento il pubblico rumoreggia e il sindaco decide di lasciare il tavolo del dibattito. Fra il pubblico ci sono anche i ragazzi del Fronte Veneto Skinheads. «La nostra forza comunque - continua Lamagni - è che questa è una situazione provvisoria e noi non vogliamo che ci sia una proroga. Noi non ci fermiamo. Il 25 porteremo la mozione in consiglio comunale».


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