Don Serafino Ronchi, 30 anni fa l'arrivo a Esenta

Nel 1987 don Serafino Ronchi arrivò a Esenta di Lonato, rivoluzionando la parrocchia.

Don Serafino Ronchi, 30 anni fa l'arrivo a Esenta
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Trent’anni dall’arrivo di don Serafino Ronchi a Esenta, figura che ha cambiato la vita della frazione di Esenta di Lonato.

L'arrivo

Nell’ottobre 1987 arrivava ad Esenta il cinquantenne parroco don Serafino Ronchi, proveniente da Vighizzolo e reduce da alcune missioni nei paesi più poveri del mondo; il prete era nativo di San Gervasio, nella Bassa, è bene infatti ricordare che Esenta è l’unico centro abitato di Lonato a ricadere nel territorio della diocesi di Brescia. Del suo periodo nella frazione si ricorda soprattutto la fondazione del Grimm, Gruppo impegno missionario nel mondo, che in realtà era già nato nel 1985 ma ha trovato sede e forma qui a due passi della chiesa, in via San Marco, e si occupa di adozioni a distanza e dell’iniziativa «Strade di solidarietà». A lui è anche intitolato un celebre poliambulatorio di Vighizzolo, la frazione di Montichiari dove era rimasto per tredici anni, dal 1972 al 1985.

Don Serafino Ronchi e la sua comunità
Don Serafino Ronchi e la sua comunità

L'eredità per la comunità

Una figura che ha lasciato tanti ricordi nella frazione e non solo: lo testimonia la folla oceanica a tributargli l’ultimo saluto dopo la scomparsa avvenuta per una malattia a 68 anni, nel 2005, con quasi tremila persone stimate. Tante le belle parole spese ancora oggi dai membri del Grimm – e non solo - su don Serafino, il cui figlio adottivo Franco Medini, «fratello» di tutti gli esentesi (primo caso di adozione, seppur non ufficiale, da parte di un parroco) vive ancora qui come da sue ultime volontà. Oggi il segretario dell’associazione è Piero Toscani, che ha gentilmente concesso diverse foto dell’epoca oltre a una lettera risalente al 1992, in occasione della sagra di Esenta; fanno parte del Grimm anche due esentesi impegnati nell’associazionismo come Alberto Breda e Gabriele Mutti. Proprio Breda, presidente del circolo sportivo di Esenta, ha definito don Serafino «un parroco aperto al mondo», mentre il giornalista Enzo Trigiani all’epoca definì il suo arrivo come l’entrata «di un transatlantico nel fiume Chiese».

"Sono tornato a casa"

Parole ricambiate da don Serafino nella lunga lettera alle famiglie datata venticinque anni fa. «Il mio primo incontro con Esenta mi ha fatto vivere la sensazione del ritorno a casa. Esenta è la campagna alla quale i contadini si fanno obbedienti, ed essa li ricompensa moltiplicando i suoi frutti. Esenta sono le vie fasciate di silenzio, con le case distribuite su due lati: case modeste, rurali e senza pretese, case sbrecciate e malinconicamente chiuse, e case nobili e superbamente ristrutturate. Esenta è la sua primavera e il suo inverno, con la nebbia che ti fascia e ti protegge come il ventre di una madre. Esenta è soprattutto la sua gente».

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