Confartigianato: tra welfare e sviluppo economico

Un incontro ospitato da Confartigianato Brescia e Lombardia Orientale, che ha visto l'intervento di numerosi volti del panorama bresciano.

Confartigianato: tra welfare e sviluppo economico
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Brescia del futuro: tra welfare e sviluppo economico. Un incontro ospitato da Confartigianato Brescia e Lombardia Orientale, che ha visto l'intervento di numerosi volti del panorama bresciano tra cui il presidente di Aib Giuseppe Pasini e l'assessore allo sviluppo economico di Regione Lombardia Alessandro Mattinzoli.

Eugenio Massetti Confartigianato

Ad aprire il tavolo di confronto è il padrone di casa di Confartigianato Eugenio Massetti: "Tutto questo è la conclusione di un cammino fatto sui territori provinciali su 14 uffici territoriali da Breno a Leno. Abbiamo voluto mettere insieme due termini importanti, Welfare e Sviluppo ma vorrei aggiungere Sussidiarietà. Questa parola vuol dire non facciamo fare al livello superiore quello che potremmo fare noi. La sussidiarietà vuol dire che lo Stato deve mettere a disposizione del cittadino alcuni servizi, non si può pensare che il “volontariato” supplisca ai doveri dello stato.

Welfare aziendale: è difficile far capire alle aziende cosa c’è dietro, passiamo dalla cura degli anziani al servizio dentistico, il welfare è il benessere della persona. Quando questa sta bene anche l’economia sta bene. Se si sta bene si spende e il consumo aiuta il Pil. Le imprese sono fatte di persone con esigenze. Parallelamente bisogna portare avanti l'idea di Smart city, vuol dire far vivere bene il cittadino nella propria città, vuol dire servizi, qualità, attenzione agli anziani.

Giuseppe Pasini Aib

Attenzione particolare alle imprese e al loro sviluppo: "Quando si parla di impresa bisogna parlare di sviluppo economico e sviluppo sostenibile, i due sono legati. Oggi l’impresa deve aprirsi non solo ad un discorso economico, ma anche alla sostenibilità: poter coesistere all’interno di una comunità, è una delle cose più difficili per le imprese. Forse anche noi imprenditori dobbiamo maturare, essere più trasparenti facendo vedere cosa facciamo. Perché un’azienda possa esistere e coesistere all’interno del territorio, deve dare una ricchezza al territorio, non è fare beneficenza, ma capire in che modo la mia impresa può essere socialmente utile. Brescia viene da una storia di industrie pesanti, che hanno lasciato ferite aperte come Caffaro. oggi non possiamo fare impresa pensando di lasciare queste cicatrici, dobbiamo essere responsabili. Quando parliamo di smart city: dobbiamo far vivere le imprese all’interno di un territorio in cui bisogna far coesistere un cambiamento sociale, e questo cambiamento deve avvenire prima di tutto a scuola e continuare nel mondo del lavoro" ha commentato Giuseppe Pasini, Presidente Aib.

Presenti all'incontro anche Don Amerigo Barbieri, delegato Episcopale per le Istituzioni, ma spazio anche ad Alessandro Belli, imprenditore e autore del libro “Brescia Città Grande 2030”, un viaggio attraverso sani eccessi di utopia, ma anche di vitale ottimismo. Belli racconta attraverso contributi e articoli, tematiche e progetti che immaginano e creano Brescia, Città Grande.

Alessandro Mattinzoli Regione Lombardia

Presente anche l'assessore Alessandro Mattinzoli: "L'impresa sta diventando sempre più responsabile, è illuminata - quando lo è - è un cambio di passo culturale e di metodo. La politica non può pensare di cambiare le cose facendo quello che faceva prima, deve essere innovativa. La Regione deve mantenere uno stretto contatto con il territorio attraverso l'ascolto e le indicazioni di chi il territorio lo vive".

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