Commemorazione dei caduti sotto una pioggia scrosciante

Una giornata di profonda riflessione per tutta la comunità di Borgo San Giacomo che si è riunita per commemorare i caduti in guerra del paese. 

Commemorazione dei caduti sotto una pioggia scrosciante
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Una giornata di profonda riflessione per tutta la comunità di Borgo San Giacomo che si è riunita per commemorare i caduti in guerra del paese.

Il corteo sotto la pioggia

Nonostante le asperità del clima, dopo un ricco rinfresco accompagnato dalle note dell'Inno di Mameli, suonato dalla Banda Santa Cecilia e cantato dai bambini, è partito un lungo corteo per le vie del paese.  Raggiunto il monumento ai caduti per la commemorazione, nella giornata dedicata alla Festa delle Forze Armate e dell'Unità nazionale, è stata deposta una corona. Poi è stato fatto un minuto di silenzio accompagnato dal penetrante suono della tromba.

La commemorazione svolta dai bambini

Alla cerimonia hanno partecipato i bambini delle classi V della Scuola Primaria che hanno fatto una lettura di gruppo incentrata sulla tematica delle sofferenze patite dai soldati durante la guerra. Successivamente i ragazzi delle classi III della Scuola Secondaria di primo grado hanno sottolineato che il IV novembre è una data da ricordare perché ci fu l'armistizio che pose fine al conflitto. Gli alunni hanno poi letto toccanti poesie di Ungaretti. In seguito è intervenuto il sindaco dei ragazzi, Michele Schina: "La commemorazione è necessaria per ricordare tutti i giovani che furono costretti a lasciare le proprie famiglie per andare al fronte". Poi, insieme ai suoi piccoli consiglieri, ha recitato una poesia di Brecht. Alla fine tutti i bambini hanno cantato una canzone ispirata alla Battaglia del Monte Ortigara.

Le parole del sindaco

Infine il sindaco, Giuseppe Lama, ha preso la parola e ha eseguito un lungo discorso di commemorazione: "Questo che stiamo vivendo è un momento intimo della nostra comunità che deve portarci a riflettere sul passato per agire nel presente e nel futuro. Bisogna ricordare e onorare chi ha dato la vita per la libertà di cui possiamo godere oggi. Dietro alla guerra stanno l’egoismo e l’interesse economico. Sono i ricchi a proclamare le guerre, ma è la povera gente a combatterle. Noi dobbiamo essere bravi a contrastare i fanatici e a difendere le istituzioni. Nel quotidiano dobbiamo cercare di tessere rapporti umani positivi. Ragazzi, impegnatevi per costruire una società migliore di quella che vi stiamo lasciando, fondatela sull'amore e sull'altruismo, non perdete mai la speranza".

 

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