Il movimento dei Forconi di presenta

Domenica a Leno l'incontro con i principali esponenti dell'organizzazione che vuole chiamare il popolo a lottare contro banche e politica

Il movimento dei Forconi di presenta
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«9.000 giudici in Italia: nemmeno uno che arresta i banchieri del reato di signoraggio!»

Questa la scritta a caratteri cubitali riportata su uno striscione all’esterno della saletta civica di Castelletto di Leno domenica, insieme a diverse bandiere tricolori. All’interno si svolgeva l’incontro pubblico dal titolo "Il coraggio di cambiare uniti nel tricolore, viva l’Italia", organizzato dal Movimento Pas Forconi 9 dicembre.  La sigla Pas sta per Partito di azione per lo sviluppo, l’organizzazione politica fondata da Alfonso Luigi Marra confluita nel movimento dei forconi. Proprio a Marra e ai suoi libri sul «signoraggio bancario» si rifà il movimento guidato dal segretario nazionale Danilo Calvani, anche lui presente all’incontro di domenica. Davanti a una ventina di persone, per lo più esponenti del movimento del centro e del nord Italia, il lenese Luigi Gobbi è stato nominato coordinatore del movimento per la Regione Lombardia, mentre Bruno Carè  ha ricevuto l’incarico di referente per la provincia di Brescia.

I principi del movimento

A esordire è stato Luigi Gobbi, che ha spiegato come il loro sia un movimento che ha superato le ideologie per unire gli italiani contro il loro comune nemico: il sistema bancario e la classe politica attuale al suo servizio. "Gli unici a lottare contro la casta che non tutela gli interessi dei cittadini saremo noi. Combatteremo il sistema bancario usuraio e i crimini che commette". Dopo di lui sono intervenuti al dibattito altri esponenti del movimento, tra cui il coordinatore nazionale Giancarlo Carapellotti, che ha tracciato a grandi linee la storia del movimento, ricordando il suo maggior successo, lo sciopero del 9 dicembre 2013. Ma il momento più interessante è stato il discorso di Danilo Calvani, leader movimento dei Forconi.

Contrari all'immigrazione

Calvani si è dichiarato contrario all’immigrazione, definendola "un’invasione devastante voluta da una classe politica criminale ricattabile da chiunque". Non ha risparmiato neanche la presidente della Camera Laura Boldrini, già bersagliata durante il dibattito per il suo appoggio ai movimenti per i diritti civili. Anche se il movimento si presenta come una forza estranea alle ideologie, il loro leader sembra non discostarsi troppo dalla propaganda dei partiti di estrema destra. Almeno però è chiaro sulla condanna della violenza. "Se il nostro popolo fa un'azione coordinata e pacifica io credo che posiamo azzerare questa vergogna. Siamo un Paese che deve essere rispettato. È solo questione di tempo, la nostra patria deve risorgere" ha concluso.

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